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COSA AVETE FATTO A SOLANGE
CHI L'HA VISTA MORIRE

LA DAMA ROSSA UCCIDE...
TUTTI I COLORI DEL BUIO
SETTE ORCHIDEE MACCHIATE...

IL COLTELLO DI GHIACCIO
LA MORTE ACCAREZZA A...
SETTE SCIALLI DI SETA GIALLA
IL TUO VIZIO é UNA PORTA...
GIORNATA NERA PER L'ARIETE
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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"uno script avvincente con quel mood funzionale a tenere viva l'attenzione"

 

 

A Roma si susseguono gli omicidi di due donne. La terza, legata a un disegnatore di moda, è solo ferita, ma la polizia lascia credere il contrario. Lei riconduce la mezzaluna lasciata sui corpi ad un americano conosciuto nell'albergo che gestiva due anni prima, dov'erano alloggiate le due prime vittime e altre quattro donne... "Sette Orchidee Macchiate di Rosso" è il primo thriller di Umberto Lenzi ambientato interamente in Italia. Oltre ai protagonisti della scena: Antonio Sabàto (sorta di Jean Sorél, meno piacione che giunge dai poliziotteschi) e la graziosa moretta tedesca Uschi Glass, troviamo Rossella Falk, Marina Malfatti, Marisa Mell (addirittura in doppia versione) e il bravo Claudio Gora. Il regista toscano gira con mano sicura e la pellicola (di matrice argentiana) vanta uno script avvincente dello stesso autore, con quel mood funzionale a tenere viva l'attenzione. Alcune leggerezze potevano però essere evitate: è inverosimile e troppo casuale che il protagonista trovi l'informazione che cerca semplicemente mostrando un rozzo identikit ai passanti di Trinità dei Monti, e vogliamo parlare della gemella della vittima designata che pare sacrificata volontariamente dalla polizia?! Sorvolando sul buco di logica [EVIDENZIA LO SPOILER] che vede alla questura la registrazione della voce dell'assassino, senza che nessuno vi tragga materia d'indagine o altro, essendo proprio questo l'indizio a mettere sulla strada lo spettatore nella non facile identificazione dell'assassino, sono questi tutti difetti che penalizzano un lavoro altrimenti metitevole di ben altra considerazione. Se in colonna sonora, Riz Ortolani ricicla tema portante e canzone di  COSì DOLCE COSì PERVERSA  non tarderà molto per Lenzi il tempo di abbandonare il genere per buttarsi a capofitto nella macelleria dei cannibalici: un peccato per un autore con una carriera sì senza acuti, ma fino almeno al '75 assestata su livelli di assoluta dignità. [FB]

 

di U. LENZI, CON U. GLASS, M. MELL, A. SABATO, R. FALK, C. GORA, THRILLER, ITALIA, 1972, 92', 2.35:1