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COMIC THRILLER DRAMA |
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La piccola Dorothy scappa di casa per sottrarre il cagnetto Totò dalle grinfie della sgradevole vicina di casa. Convinta che solo oltre l'arcobaleno possa trovare la vera felicità, è sorpresa da una tromba d'aria che la trasporta in una sorta di mondo parallelo dove gli amici di sempre assumono sembianze di uno spaventapasseri, un uomo di latta e un leone: tutti in cerca di qualcosa ma in balìa di una perfida strega... Classicissimo del fantasy per antonomasia, "Il Mago di Oz" visto a cinque lustri dalla nascita dimostra sì gli anni che ha, ma tolte le ovvie ingenuità, lo zucchero strabordante e le scenografie manifestamente di cartapesta, conserva oggi intatto quel suo magico e particolarissimo fascino. Vincente è in primis la trovata di usare un neutro color seppia per il cosiddetto "mondo reale" per abbandonarsi al caleidoscopio del Technicolor per la "terra di Oz", e la sequenza che vede il personaggio interpretato da Judy Garland risucchiato con l'intera casa nella spirale del tornado rappresenta tutt'oggi un'efficace modo di meravigliare lo spettatore con pochi mezzi e grande cervello. Discorso a parte lo meritano i costumi e il trucco dello spaventapasseri e dell'uomo di latta: tanto funzionali da far pensare che nemmeno allo stato attuale sarebbe stato possibile fare di meglio. Meno azzeccato il make-up del leone (in pratica "un omaccione imparruccato in calzamaglia") ma per il bestiario sarebbe occorsa l'effettistica della factory di Peter Jackson. Leggendaria la canzone "Over the Rainbow" cantata dalla stessa Garland che fa dimenticare le stucchevoli marcette e qualche plagio più (Mussorgski) o meno (Kodaly) dichiarato della partitura di Mervin Le Roy. La morale finale è che è inutile cercare la felicità altrove quando la si può trovare nelle persone che si hanno intorno. La raffigurazione della strega del nord è ripresa da Lynch nel violentissimo "Cuore Selvaggio". [FB] |
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[THE WIZARD OF OZ] DI J. FLEMING, CON J. GARLAND, FANTASTICO, USA, 1939, 101', 1.33:1, VOTO: 8 |