|
|
●●
|
|||||||
"passo falso per Fincher" |
|||||||||
Madre e figlia da poco giunte in un mega appartamento dotato di una specie di bunker inaccessibile, ricevono nottetempo la visita di tre ladri. Intendono recuperare alcune obbligazioni contenute in una cassaforte segreta, contenuta proprio nel famoso super-bunker. Indovinate dove riparano le due occupanti? Passo falso per David Fincher, "Panic Room" parte da uno spunto interessante e da un canovaccio amato dal sottoscritto (l'assedio) ma sbaglia nella messinscena e in altre piccole cosette che, messe in fila, decretano l'insuccesso del film. La presenza di Jodie Foster (appuntita come un pennino a china) sarebbe di per sé garanzia di markettone, data l'ormai nota capacità della star omofoba di imporsi alle produzioni. Leto e Whitaker non sono certo i punti deboli (specie quest'ultimo) di un cast che vede in scena anche la futura "Bella" di "Twilight", qui ancora tanto acerba da farle affibbiare dal doppiaggio italiota un'insopportabile vocetta maschile. Il gioco del gatto con il topo prevede ovviamente un capovolgimento prospettico, ma un ralenti depalmiano (senza sonoro però) in montaggio alternato, non può certo salvare la baracca. Punto debole sono anzitutto i dialoghi che dispensano perle come "fuori dal cazzo!" (proferito dalla Foster ovviamente) e una certa inverosimiglianza del soggetto che prevede tre ladri di cui uno solo dotato di passamontagna (!) e -a seguire- la Foster che contatta appena può l'ex marito e non la polizia, la polizia che giunge dopo ore, e via discorrendo. La sceneggiatura vorrebbe che l'azione si svolga nel lasso di tempo del film stesso, ma alla fine produce una cosa poco consona a un thriller che si voglia definire "d'azione": la noia. Potenzialmente hitchcockiano, in definitiva (i bei titoli di testa, totalmente saulbassiani, parlano chiaro) è una delusione. Il regista, saprà fortunatamente ritrovare la strada maestro con il successivo ZODIAC [FB] |
|||||||||
[ID] di D. FINCHER, CON J. FOSTER, F. WHITAKER, J. LETO, THRILLER, USA, 2002, 100', 2.35:1 |