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T R A I L E R

   
     

 

New Orleans: Irina, dopo aver vissuto in orfanotrofio, si ricongiunge al fratello, un predicatore dallo sguardo spiritato, che in breve rivelerà inquietanti segnali di uno sdoppiamento della personalità molto particolare... Qualcuno mi sa spiegare perché i film la cui colonna sonora è ad opera di Giorgio Moroder sembrano -ad un certo punto- assomigliarsi un po' tutti? In attesa di sciogliere l'arcano quesito, vediamo di spendere due parole su questo remake del classicissimo "Cat People" di Tourneur. Poco più di un anno prima, Landis aveva riempito i cinema con lo straordinario mix di horror e commedia di "Un Lupo Mannaro Americano" e occorreva battere il ferro; cosa c'era di meglio se non rispolverare un classico della mutazione uomo-bestia? Pregi: una certa visionarietà dello sceneggiatore Paul Schrader qui solo alla regia, l'ambientazione felicemente anni '80, e poi lei: Nastassja Kinski, capolavoro di sensualità inafferrabile. Lo scopriranno a loro spese i due uomini che nel film cercheranno di possederla: John Head (faccia da serial di Italia1 del periodo) e nientemeno che un Malcolm MacDowell che pareva uscito momentaneamente dallo studios adiacente dove undici anni prima recitava in "Arancia Meccanica". Per una buona metà questo bizzarro rifacimento riesce a catturare: la sceneggiatura, per quanto bislacca, regge e la nostra attenzione si concentra sulla figura di "Irina", la cui pubertà che fiorisce rappresenta in maniera fin troppo eloquente il passaggio (antropomorfo) che la sta attendendo. Un viaggio che parrebbe definitivo e senza ritorno. E invece è solo senza ritorno: il film che pareva al capolinea non finisce e inanella una serie di situazioni paradossali che sfociano ai confini dell'idiozia (la citazione della celeberrima sequenza in piscina buttata lì per lì, la conclusione in cattività). Belli: effetti gore, trasformazioni e tavolozza cromatica. David Bowie, immancabile, canta la "Cat Song". [FB]

 

[CAT PEOPLE] di P. SCHRADER, CON N. KINSKI E M. MACDOWELL, HORROR, USA, 1982, 118', 1.85:1, VOTO: 7