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"solidarietà di casta: solo così si spiega il pallinaggio massimo ricevuto dalla cosiddetta Critica"

 

 

Una ragazza passa una notte in una villa isolata, e "sente" una presenza. Suo fratello è morto nella villa in questione, minato da una malattia cardiaca che pure lei ha ereditato geneticamente. Se un presunto stalker la bombarda di messaggi sul palmare e in chat, lei che fa acquisti per conto terzi, realizza come forse il "canale di comunicazione" tra morti e vivi, passi per le tubature dell'acqua e i cristalli del lampadario... Qualche reminiscenza cinefila? Il riferimento è chiaramente (lo scrivo io per primo?!) a quel "piccolo" film scritto e prodotto dagli Avati intitolato  DOVE COMINCIA LA NOTTE  Ma cosa resta di tutta quella magia e stupore (nelle scoperte) che caratterizzava quel film di Maurizio Zaccaro? Nel film di Olivier Assayas? Niente. "Personal Shopper" è una pellicola passata con successo a Cannes. "Non hai niente di meglio da fare, che vestire Kira?" domanda l'amico alla Kristen Stewart, bellezza della porta accanto, ma anche troppo mascolina per i miei gusti (ce la ricordiamo bambina con la Foster, diretta da Fincher, dove pareva un maschio?!) che svolge il demenziale nuovo mestiere (la new economy del delirio globale) del "fare acquisti per conto terzi". "Hilma Af Klint sosteneva che il mondo degli spiriti comunicasse con noi, attraverso lei", si dice. Ricevuta questa informazione, alla protagonista viene in mente di approfondire questa figura che, con lei, avverte delle "vibrazioni nell'aria", ritenendosi una sorta di medium. Lo spunto è anche interessante, pur non originalissimo, ma un'ora e più della tizia che sul tablet messaggia e riceve messaggi, che "googola", si deprime, o che -semplicemente- "s'annoia", è francamente troppo per chiunque. La mise-en-scene elegante è affine al 95% di ciò che si vede in giro e se almeno "qualcosa" succede, siamo già all'ultima mezz'ora. Che sia piaciuto alla critica per il fatto che il regista stesso sia un critico? Solidarietà di casta. Una gran perdita di tempo. [FB]

 

[ID] di O. ASSAYAS, CON K. STEWART, L EIDINGER, DRAMMATICO, FRANCIA, 2016, 105', 2.35:1