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TV ●●
C'ERAVAMO TANTO AMATI COMIC THRILLER DRAMA T R A I L E R |
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"alla lunga l'eloquio del protagonista stanca" |
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Chicago. L'investigatore Philo Vance indaga sull'omicidio di un uomo con il vizio del poker e... delle donne... Giorgio Albertazzi, forte del suo consueto magnetico aplomb, introduce al pubblico televisivo, sin dietro le quinte e dai camerini, la figura di questo anomalo investigatore anni '30 che andrà di lì a poco a interpretare: figura inventata da Van Dine e chiaramente "erede di Sherlock Holmes". Tre storie sceneggiate da Biagio Proietti autore del capolavoro degli sceneggiati prodotti dalla Rai DOV'è ANNA? dislocate in tre puntate doppie di un'ora ciascuna. Nella prima, intitolata "La Strana Morte del Signor Benson", Vance, esteta, sicuro di sé, vanesio, erudito e determinato a non fermarsi davanti alle apparenze (anche davanti ad una confessione) affiancato al ben più compassato ispettore e amico John Markham (Sergio Rossi) passerà al vaglio: la governante, il fratello della vittima Maggiore dell'esercito, la segretaria privata, una nota cantante d'opera ospite della vittima poco prima della morte (Paola Quattrini) indiziata anche per il suo legame sentimentale con il fratello di lui nonché per la sua ostentata reticenza. Entrerà poi in campo anche una Bentley bianca, ma Funari buonanima ha un alibi di ferro. Simpatici gli scambi di fioretto del protagonista con l'ottusità del sergente Heath (da lui definito causticamente "un genio incompreso") ma alla lunga l'eloquio del protagonista e l'arzigogolo stancano, almeno così è stato per me, essendo personalmente non di certo un grande fan del giallo "classico" alla Agatha Christie. Fin troppo invadente il "Tiger Rag", hit dei ruggenti anni '30, leitmotiv proposto un milione di volte assieme alla celeberrima sigla che tutti ancora ricordavamo. Dal punto di vista prettamente tecnico, un appunto è da fare agli addetti alle luci: gli occhiali "sparano", un po' come quelli di Lelio Luttazzi a... "Milleluci". [FB] |
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DI M. LETO, CON G. ALBERTAZZI, S. ROSSI, P. QUATTRINI, GIALLO, ITALIA, 1974, 2 EP di 60', 1.33:1 |