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"un sulfureo Albertazzi a tutto tondo per un episodio non pienamente riuscito"

 

 

Una diva del music-hall nota per il suo esibirsi in abiti piumati è stata assassinata nella sua camera d'albergo. Philo Vance che la stimava indaga partendo dalla scena del delitto: uno specchio rotto, un attizzatoio usato paro per scassinare uno scrigno delle gioie. L'avvenente cantante aveva numerosi amanti... Dopo  PHILO VANCE: LA STRANA MORTE DEL SIGNOR BENSON  possiamo dire già di odiar.. pardon: amare il protagonista. Entriamo così subito nell'ambito della sua nuova immagine: "Philo Vance e la Canarina Assassinata". Se gli indizi sembrano puntare ad un emigrante pregiudicato con il quale la vittima gestiva una relazione pericolosa, ma poi grazie all'acume dell'investigatore saranno poi indirizzate verso le frequentazioni della donna. Nella stanza messa a soqquadro sarà chiaro al protagonista l'intento di depistare le indagini e orientarle su un ladro di appartamenti quando la soluzione sarà invece molto diversa e assai meno scontata. La prima parte si chiude su un nuovo omicidio, mentre la seconda confluirà su una partita a poker con l'assassino. Abbiamo ancora un sulfureo Albertazzi a tutto tondo, e inizia a piacerci quel suo nemmeno velato fastidio nei confronti dell'inadeguatezza soprattutto culturale della polizia (eloquente il momento in cui il sergente Heath chiede a Vance il "trucco" per distinguere una cosa bella da una brutta). Completa il cast l'altera Virna Lisi che vediamo in parecchi flashback e che sentiamo -ahinoi- "miagolare" anni '30. Bella ricostruzione d'epoca, con scenografie art-deco per le quali ho sempre avuto un debole, tanto quanto gli adorabili dixieland dell'epoca: tutti ingredienti che rendono almeno digeribile la visione di questa serie costituita da tre puntate doppie, anche in un episodio non pienamente riuscito come questo. L'adattamento televisivo è sempre di Biagio Proietti e Belisario Randone. [FB]

 

DI M. LETO, CON G. ALBERTAZZI, S. ROSSI, V. LISI, G. ROSSI STUART, GIALLO, ITA, 1974, 2 EP di 60', 1.33:1