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"Polanski gira un film 'necessario' e fa man bassa di premi" |
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A Varsavia, un valente pianista che suona per la radio e la sua famiglia vengono prelevati e sfollati nel ghetto a seguito delle disposizioni razziali delle truppe tedesche occupanti. Scampato miracolosamente all'eccidio dei cari, riesce a rifugiarsi all'interno di uno stabile e lì vi resta prigioniero per lunghissimi mesi... Roman Polanski firma con "Il Pianista" un film "necessario". Per lui, in primis. Come esorcismo di esperienze direttamente vissute sulla propria pelle (la sua famiglia è stata deportata nei campi di concentramento) blinda quello che potrà essere tranquillamente definito come un inappuntabile apologo sulla nobiltà della musica in grado di avvicinare (come la locandine vuole già suggerire) diversità inconciliabili. Scova poi un attore sconosciuto, Adrien Brody, che subito agguanta la statuetta, e che mai più riuscirà a ripetere una tanto calzante performance, a dare corpo e anima ad un uomo al quale è rimasta solo la musica. Polanski, nella lunga parte ambientata nel tetro stabile sembra echeggiare il suo L'INQUILINO DEL TERZO PIANO che sembra a tratti rivisitare in chiave più realistica e se si vuole anche perfidamente ironica: il "sopravvissuto" non deve produrre alcun suono che possa ricondurre qualcuno alla sua presenza nello stabile. Per molti disturbante è la scena della carrozzina gettata (con l'occupante!) nel vuoto: scena che giunge come una rasoiata fredda, inaspettata (niente a che vedere con i calcoli a tavolino di uno Spielberg, per intenderci). Eccezionali gli effetti speciali e il suono (mai ci si era fatti tanto partecipi di un bombardamento). L'Andante Spianato e la Grande Polacca Brillante di Chopin, assieme ad altri brani dell'autore polacco, fungono da unica colonna sonora e regalano un finale che ai più strapperà la lacrima. Vincerà a Cannes e agli Oscar pure il regista, che però, per i noti contenziosi giudiziari, non potrà raccogliere direttamente nelle proprie mani. [FB] |
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[LE PIANISTE] di R. POLANSKI, CON A. BRODY, DRAMMATICO, POLONIA, 2002, 148', 1.85:1 |