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Un bimbo di cinque anni rinviene in un barattolo di vetro uno strano pesciolino rosso con il volto umano e lo ribattezza: Ponyo. Un mago che sta preparando la rivincita del mare rivendica la paternità sulla Nereide, ma il desiderio di diventare umana fa sì che avvenga la mutazione. Come da profezia si scatena uno tsunami e solo la bontà della madre di Ponyo e la perseveranza del suo amico terrestre scongiureranno l'irreparabile. Deliziosa incursione del maestro dell'animazione giapponese Hayao Miyazaki nella fiaba a sfondo ambientalista che (davvero) semplicisticamente si potrebbe definire come "Pinocchio incontra La Sirenetta". Il tratto del disegno è più che mai essenziale ed è proprio la semplicità la carta vincente di questo ennesimo poetico e bellissimo lungometraggio di animazione. Si veda poi l'essenzialità della chiusa dove il racconto si risolve in un baleno grazie ad una sequenza di un paio di secondi risolta in maniera impeccabile. Non manca il pathos che ha contraddistinto molti precedenti lavori, considerati "più maturi" se paragonati a quest'ultimo dai soliti parrucconi che inciampano nel ricondurre gli spettatori del film in relazione ai protagonisti della vicenda. La scena-madre del tifone che si abbatte sulla costa è di una brutalità vibrante tale da far impallidire i blasonati kolossal "per adulti", in una sequenza che si fa seguire con il fiato sospeso. Il ritmo sostenutissimo della prima metà trova un momento più stanco e oserei dire ininfluente a fini tramici corrispondente all'incontro con la famigliola durante il viaggio in ricerca della madre del protagonista. Ma è un peccatuccio veniale se paragonato alla compattezza dello spettacolo: emozionante e visivamente travolgente, capace di sorprenderti come un bambino al racconto della miglior fabula della buona notte. L'orecchiabile canzoncina è poi una perla da portare con sé, a proiezione ultimata. [FB]

 

[ID] di H. MIYAZAKI, ANIMAZIONE, GIAPPONE, 2008, 100', 1.85:1, VOTO: 8