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THRILLER |
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"fa leva sull'imprevedibilità della trama" |
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Due giovani turisti hippy del nord Europa scorrazzano a bordo della loro spider a zonzo per l'Italia con i soldi racimolati dallo smercio di riviste proibite finché -presi in castagna dalla polizia- battono in ritirata. Finita la benzina riparano in un villino ma la padrona di casa -che pure parrebbe lasciarsi contagiare dall'allegria e spensieratezza dei due- nasconde qualcosa. L'imprevisto la costringe a variare la prevista tabella di marcia... L'assunto, che sembra prendere inizialmente le mosse dal film ORGASMO dove pure lì erano due giovani ad introdursi nella proprietà e nella vita di una donna, vira piuttosto nel suo negativo naturale, connotando lo svolgimento in maniera decisamente atipica. Ormai Lenzi può dirsi di essersi fatto le ossa e padroneggia con un mestiere, scostandosi dal noir modello francese acquistando un respiro molto più internazionale. Pellicola che fa leva sull'imprevedibilità della trama che non si capisce davvero dove possa andare a parare: merito dell'indecifrabilità del volto della brava attrice greca Irene Papas che rende il suo personaggio davvero ambiguo rubando la scena al volenteroso Raymond Lovelock e alla giovanissima e deliziosa Ornella Muti. La "svolta" appare chiara allo spettatore appena prima venga svelata dalla stessa messinscena attraverso un colpo di scena che sarebbe senz'altro piaciuto a Mario Bava. Se quest'ultimo giungerà a mezz'ora dalla conclusione non si segnaleranno particolari rallentamenti tanto che la gestione dei tempi sarà davvero perfetta. A "Un Posto Ideale per Uccidere" manca solo un finale originale che chiuda con una zampata efficace la godibile pellicola [EVIDENZIA LO SPOILER] che purtroppo ricorda invece un po' troppo quello del precedente lavoro di Lenzi con Carroll Baker (l'incidente mortale con l'automobile giù dalla scogliera). Notevole fotografia e colonna sonora d'indubbia classe composta dal cantautore Bruno Lauzi. [FB] |
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di U. LENZI, CON R. LOVELOCK, O. MUTI, I. PAPAS, S. BORGESE, THRILLER, ITALIA, 1971, 84', 2.35:1 |