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INLAND EMPIRE |
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Il "prestigio", ovvero il momento più alto della prestidigitazione, quando il pubblico applaude convinto confermando la riuscita del numero dopo l'attimo di sbigottimento, rappresenta l'ossessione della vita per due illusionisti che si contendono la gloria nella Londra vittoriana senza risparmiarsi colpi bassi... Christopher Nolan non aveva mai sbagliato un film fin'ora e possiamo affermare dopo la visione di quest'ultimo che ancora non si sia smentito. Il trucco c'è e si vede, ma sono conviento che il regista ne sia stato bene cosciente: chi scrive ha capito l'arcano (almeno in parte) a metà film e ha vissuto la vicenda da un'ottica differente rispetto allo spettatore che non avesse badato ai dettagli; del resto lo diceva la voce over introduttiva di tenere desta l'attenzione e di osservare "attentamente"... In pratica, mi sono trovato nella condizione di seguire la vicenda sotto un'ottica "hitchcockiana" e chi conosce le teorie del regista in fatto di suspense potrà comprendere a fondo ciò che intendo. In realtà i segreti saranno due e rispettivamente coinvolgeranno entrambi i protagonisti e se uno sarà svelato in ogni caso alla fine della vicenda, potremo ambiguamente asserire che l'altro resterà oscuro. E qui sta la grossa ambiguità della pellicola. Il film si muove su due binari paralleli e segue le vicende di ciascuno dei due contendenti in gara tra di loro: il personaggio interpretato da Christian Bale è combattuto interiormente da un segreto inconfessabile, così come quello di Hugh Jackman si divide tra sete di vendetta e gloria. Quando i destini si intrecciano, vedremo che i due non sono neanche tanto diversi tra loro: quasi le due facce della stessa medaglia, tanto Michael Caine sarà capace di far pendere l'ago della bilancia sull'uno o l'altro. [EVIDENZIA LO SPOILER] Se il gemello di Bale fosse stato generato pure lui dal macchinario di Tesla? [FB] |
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di C. NOLAN, con C. BALE E H. JACKMAN, GIALLO, GRAN BRETAGNA, 2006, 135', 2.35:1, VOTO: 8 |