F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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I VITELLONI
UN GIORNO IN PRETURA
LE AVVENTURE DI PETER PAN
IO CONFESSO
DA QUI ALL'ETERNITà
VIAGGIO IN ITALIA
AMORE IN CITTà


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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

"film rapsodico, che presenta per la prima volta il personaggio sordiano di Nando Mericoni"

Nell'aula della Pretura, il giudice deve decidere delle sorti di alcuni di imputati. Dopo aver condannato (molti) e assolto (pochi) si troverà a dovere tradire l'idea stessa di giustizia che è  chiamato lì a rappresentare... Non esiste spettacolo grauito che valga più di "Un Giorno in Pretura". Più che una dichiarazione di intenti, questa che giunge per bocca del tizio buffo che di professione fa "il testimone". La pretura -racconta- è il luogo dove si giudicano i reati che prevedono condanne inferiori a tre anni. Da un'idea di Lucio Fulci (lo si legge nei titoli) una pellicola rapsodica, più che a episodi, con Peppino de Filippo nel ruolo del pretore che deve giudicare una serie di reati, più o meno pittoreschi: si va dal tizio che ha mangiato un gatto, all'altro che viene chiamato in causa per aver abbandonato il tetto coniugale. E poi ritroviamo Leopoldo Trieste accusato di aver "trafficato" con la consorte in automobile, e Walter Chiari nei panni del parroco-educatore che deve riprendere i soldi dei ragazzi sotto la sua tutela, in visita alla Capitale, essendo stato scippato dalla ladra con le generose forme di una Sophia Loren ancora doppiata. Nemmeno la prima "femmina" del film, disponendo il regista Stefano Vanzina (alias "Steno") di una Silvana Pampanini in grandissima ...forme. Ma il vero valore aggiunto della pellicola è Alberto Sordi che qui presenta per la prima volta al pubblico uno dei suoi personaggi più amati: "Nando Mericoni, detto l'amerecano" di  UN AMERICANO A ROMA  Il frammento che gli è proprio è semplicemente grandioso: il Nostro si ritrova "nudo come un lumacone" e costretto a riparare nottetempo nella villa di una vecchia bacucca ("due gocce d'acqua a mia zia Costanza") che gli chiede di leggere dei brani di in francese ("c'èst si boooon!") scambiandolo per un ospite dei nipoti. Avrebbe generato molti epigoni, spintisi sino agli anni '80 con  RICCHI RICCHISSIMI PRATICAMENTE IN MUTANDE  [FB]

DI STENO, CON P. DE FILIPPO, A. SORDI E W. CHIARI, S. LOREN, S. PAMPANINI, COM, ITA, 1953, 97', 1.33:1