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COMIC THRILLER DRAMA T R A I L E R |
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"Clouzot, sessantenne e al suo ultimo film, si pone avanti a tutti" |
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Trascurata dal marito scultore, giovane moglie accetta l'invito di un gallerista che le mostra delle diapositive. Tra queste una la colpisce: una modella, legata, ridotta quasi ad oggetto. Mossa dalla curiosità chiede di assistere ad un servizio fotografico, facendosi poco alla volta coinvolgere in un rapporto assai più profondo... "La Prisonnière" di Henry Georges Clouzot, è il suo film più "pop", a iniziare dai colori che il cineasta francese utilizzerà qui per la prima e ultima volta, considerato che questo sarà il suo ultimo film. E a suo modo "avanguardista", dalla colonna sonora (classica contemporanea con Webern, Xenakis e Berio ma anche l'Adagio dalla "Quarta Sinfonia" di Mahler) agli arredi che sembrano comprati dallo stesso rivenditore della famiglia dell'Alex che ci avrà dispensato Kubrick di lì a poco. Del film colpiscono in particolare le geometrie e il gusto estetico che ci fa rimpiangere che molti lavori dell'epoca di Clouzot non sia riusciti a vedere la luce. In primis quel L'ENFER con Romy Schneider. Qui, troviamo un'altrettanto seducente Elisabeth Wiener: concentrato di bellezza oltralpe ne "La Prigioniera", pellicola dove ancor più dei dialoghi, parlano le immagini. Notevole, sotto questo aspetto, la sequenza in mezzo alle onde che si infrangono intorno ai due protagonisti. L'attrice, molto brava e ben diretta, sarà incorniciata (letteralmente) dal regista in ogni occasione, cosa che farà rimpiangere ancor più il suo capolavoro perduto di quattro anni prima. Clouzot utilizzerà comunque idee andate altrimenti perse nel precedente lavoro interrotto, dove una donna, ritrovatasi prigioniera di un'ossessione (quella erotica della sottomissione) finirà con il restarne schiava [EVIDENZIA LO SPOILER] per sempre, come si vedrà nell'agghiacciante conclusione onirico-psichedelica. Qui, l'autore sessantenne, alla faccia dei saputelli della nouvelle vague, si pone avanti a tutti. [FB] |
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[LA PRISONNIERE] DI H. G. CLOUZOT, CON E. WIENER, L. TERZIEFF, B. FRESSON, DR, FRA, 1968, 102', 1.85:1 |