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A BEAUTIFUL DAY |
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"dal romanzo autobiografico di Romain Gary, un film-fiume su una madre orgogliosa" |
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Esuli dalla Russia in Polonia, inizialmente male accettati, madre e figlio ebrei mettono su un athelier di moda. La donna proietta sul pargolo tutte le sue altissime prospettive di riscatto. Spostatisi nel sud della Francia, a Nizza, troveranno un lavoro di minor prestigio ma il giovane inizierà a patire le troppe pressioni e l'eccessivo attaccamento della genitrice. Attese e aspettative che saranno ripagate, seppur fuori in ritardo.. Film francese che si bassa sul romanzo autobiografico di Romain Gary. Dalla cornice innevata iniziale, che vedono le prime esperienze del bambino, ci si sposta verso altri lidi:la Francia del sud, in particolare Nizza e... Bordighera (!) "Il mar Mediterraneo... mi tolse il fiato, da quel giorno mi diede la sensazione di liberarmi di ogni pensiero". Beh, la cittadina ligure si è in verità solo prestata per alcune location, e ricordo bene quando apparve sulla stampa locale il ritrovo per il casting delle comparse. Sottoposto ad un vero e proprio culto e costretto suo malgrado ad aprire a inaspettati 'slanci' ("fu così che quel giorno giurai che avrei dato un senso ai suoi sacrifici") vedrà la scoperta della sua malattia, sin'ora teciutagli (il diabete) e la speranza dello stesso di troverle marito e liberarsi così del controllo costante. Charlotte Gainsburg si impegna, dipingendo la durezza e l'amore di madre senza eccessi, Poi, la trasferta dell'ormai ragazzo a Parigi, e l'insorgere della Seconda Guerra Mondiale, con "la chiamata alle armi" e le prime bugie per non tradire le aspettative (il mancato riconoscimento di "sottotenente" all'accademia) che del resto troveranno riscontro nella confessione della madre, che si dipingeva con un'attrice. E ancora la campagna in Africa, dove si ammala pure, ma ancora viene spronato dalle lettere della madre a "combattere dritto sino alla vittoria". L'impegno produttivo c'è, e si vede, ma tutto è un po' preso alla leggera. La chiusa è inaspettata, almeno. C'è chi l'ha gradito molto. [FB] |
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[LA PROMESSE DE L'AUBE] di E. BARBIER, CON G. GAINSBURG, P. NINEY, DRAM, FRANCIA, 2017, 130', 2.35:1 |