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T R A I L E R

   
     

 

Nell'antica Cina, l'avvenente danzatrice cieca di un bordello è sospettata di essere affiliata ad una setta di rivoluzionari che si oppongono all'Imperatore. Due guardie ordiscono un piano per giungere alla loro cattura usando la ragazza come esca, ma non sono che vittime di un gioco più grande di loro... Per la serie "meglio tardi che mai", ecco questo affresco del tanto celebrato Zhang Yimou. A Cesare quel che di Cesare: le scene di combattimento sono sorprendenti e riprese quasi fossero balletti di un'ipotetica étoile di arti marziali: su tutti il tanto acclamato confronto sui bambù, coinvolgente e dall'estetica perfetta. Un tris d'attori carismatici non può poi che far bene ad un film di cappa e spada che vuole essere d'autore. Purtroppo non è tutto oro quel che luccica e nella seconda parte, complici alcune digressioni di troppo, lo spettacolo si fa meno appassionante con l'inserimento di un melò à trois condito di una spruzzata melodramma e uno spizzico di dialoghi da telenovela. Allora è così che il film s'inceppa e a poco servono i colpi di scena a raffica che lo sceneggiatore s'improvvisa per far sì che lo spettatore non venga colto da un attacco letale di sbadigli. Nonostante gli scenari siano ancora mozzafiato e la bufera di neve improvvisa (perfetta nello descrivere l'esplosione dello sturm und drag dei contendenti) evochi maraviglia e stupore, lo spettacolo strabiliante della prim'ora si spegne lentamente in toni grevi (nonostante la furia del combattimento finale) lasciando aperti troppi interrogativi. Per il resto, costumi bellissimi, direzione della fotografia: spettacolare. Musiche funzionali, a ricreare la mestizia di un periodo leggendario. Titoli di coda cantati dalla soprano di colore Kathleen Battle. Per concludere: una dignitosissima fiaba orientale che pecca solo un po' di romanticismo da fotoromanzo. [FB]

 

[ID] di Z. YIMOU, con Z. ZIYI E T. KANESHIRO, DRAMMATICO, HONG KONG, 2004, 120', 2.35:1, VOTO: 7