|
Rango è un commediante, meglio: un trasformista, che
si improvvisa eroe per caso in un polveroso villaggio sprofondato
nell'assolato deserto messicano. Indosserà la stella di sceriffo per
scoprire il "ladro d'acqua"... Modello del film di animazione di
Verbinski è chiaramente lo spaghetti western di cui fa apertamente il verso
(sin dal titolo) con un anno di anticipo sul buon Quentin. Come del resto "lo
Spirito del West" è l'uomo senza nome, e indossa il poncho di Eastwood
nella trilogia del dollaro di Leone, e Zimmer "orecchia" a Morricone. Grande
limite di questo "Rango" è però che il protagonista non è simpatico,
anzi, è il meno simpatico di tutti gli altri animali antropomorfi presenti
nella storia: oltre al camaleonte abbiamo una lucertola, topi del deserto, e
altri piccoli animaletti. E quattro civette (sul comò) a mo' di cantastorie.
Lo slapstick la fa poi da padrone ("ma perché si blocca come in un fermo
immagine?" "è un meccanismo di autodifesa!") con dialoghi anche
frizzanti (il corvo indiano dirà con ieratica flemma: "muore falco,
arriva serpente") tutti dotati di un'espressività notevole (niente mi
toglie dalla testa che dietro "Borlotta" si celi quale fonte di ispirazione
Winona Ryder). Il regista della trilogia piratesca e del buon remake horror
del film di Nakata, conferisce un taglio cinematografico al tutto, ma
nonostante l'evidente impegno profuso, i risultati sono inferiori alle
aspettative. Pur essendo inappuntabile sotto l'aspetto grafico, si può ben
affermare che come la Pixar sia proprio un'altra cosa: l'arte
dell'animazione non si impara, si acquista "per nascita", direbbe qualcuno.
Si salvano la sequenza dell'attraversamento dell'autostrada e la folgorante
intuizione dei cactus che "seguono l'acqua". Il messaggio ecologista
di fondo ("controlla l'acqua e potrai controllare ogni cosa") si
sarebbe potuto cavalcare nei referendum. Citazione da
PAURA E DELIRIO A LAS VEGAS
tant'è che Depp doppierà il protagonista. [FB] |
|
[ID] di G. VERBINSKI,
ANIMAZIONE, USA, 2011, 107', 2.35:1 |