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MILLION DOLLAR BABY |
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"un biopic che non parte benissimo, ma poi cresce" |
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Cieco dall'età di 6 anni, talento della tastiera, si libera della zavorra (i primi manager) e parte per la prima tournée. Ad Harlem nel 1952 affinerà il suo timbro inconfondibile passando dall'essere un imitatore di talento alla rivisitazione del gospel per diventare una leggenda del blues. Dovrà vedersela con i bigotti, passare per l'eroina, il matrimonio, i successi commerciali, il trasferimento a Los Angeles e il passaggio da un'etichetta indipendente ad una major, vivendo disavventure giudiziarie per essersi rifiutato di esibirsi in Georgia sino alla trasformazione del talento in impresa, la disintossicazione dalla droga, la redenzione... Progressivamente vedremo Ray Robinson incontrare Quincy Jones, poi Art Tatum, perdere il cognome ("di Ray Sugar Robinson già ce n'è uno") in virtù del suo secondo nome, "Charles". Non parte benissimo questo biopic su Ray Charles che pare avesse avuto anche l'approvazione dello stesso, ma poi cresce. Emarginato "perché cieco", ma lui non usa né bastone né cane guida, usando l'udito come "radar". Una figura non insensibile al fascino femminile che si evidenzia nel simpatico l'aneddoto della "tastazione del polso" per capire se una fan è bella (e fattibile) o brutta e l'aver sposato una donna intelligente, che per un artista è tutto, lo fortificherà. Regia così così, e immancabile "trauma" nella storia (la morte per annegamento del fratello minore) spiegato da flashback piuttosto grossolani, incidono sul giudizio finale di un film che merita di essere visto anche solo per le performance musicali. Con tutte le pecche (la questione legata al razzismo è banalizzata) "Ray" è un biopic che parla di bella musica, di soul, non può non incontrare il mio incondizionato favore. E il momento dell'incisione di "Georgia on my mind" è da brividi, a seguire "Mess Around", "It the Road Jack", "Unchain my Heart", tra le altre. E Jamie Foxx agguanterà l'Oscar. [FB] |
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[ID] di T. HACKFORD, con J. FOXX E R. KING, DRAMMATICO, USA, 2004, 146', 1.85:1 |