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●● ½ MOH
A HISTORY OF VIOLENCE T R A I L E R |
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"partendo da Andersen e Powell, con omaggi ad Argento, il regista si fa prendere la mano" |
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Un paio di scarpette... fucsia (!) vive nel metrò di Seul. Come per Andersen "scelgono" una donna tradita dal marito che sta cercando di rifarsi una vita trasferendosi in un nuovo appartamento. Lega con l'arredatore ma entrano in gioco tensioni con la piccola figlia, gelosa di lui, ma più ancora per il possesso delle scarpette... Oltre a Kim-Ki Duk, "The Red Shoes" rientra nella prima tornata di pellicole a noi giunge dalla Sud Corea: una ventata d'aria fresca nella stantia "offerta" dei distributori internazionali. Alla protagonista della storia capita la stessa cosa accudata al povero "Scully" di depalmiana memoria: trovare, rientrando anzitempo, il partner ad accomppiarsi furiosamente con l'amante. Trattandosi di Corea del Sud: fotografia e musiche sono di grande qualità, e unite alla mensiscena pulita, autoriale, porta già così a prescindere a casa la pagnotta. L'inizio farebbe la gioia di qualunque feticista, vuoi per i flashback anni '40, vuoi per il feticismo stesso che contagia la protagonista che diviene avida per il possesso delle "scarpette... fucsia" da strapparle alla figlia piagnucolante la quale frequenta l'etoile-nido. Chiaramente SCARPETTE ROSSE aleggia. Ma ancor più aleggia Dario Argento (!) che viene saccheggiato nella sequenza del trapasso della cicciona in quello che non può che apparire per un dichiarato omaggio. Le scene shock abboandano, anche disturbanti, con la piccola colta da prematuri sanguinamenti... a fiumi (!) una nevicata scarlatta e un'autentico diluvio di sangue che dal soffitto piove sulla sventurata protagonista. Con l'impulso di sottrarre le scarpe al proprietario, tra CANDYMAN ed S ECHI MORTALI Y dall'incipit alla sua naturale evoluzione, sfortunatamente, Yong-gyun Kim si lascia prendere un po' la mano assecondando un delirio che pare da un certo punto in poi sfuggirgli un po' di mano. Tra enigmi svelati, cadaveri riesumati, giungerà un twist non propriamente inatteso. [FB] |
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[BUNHONGSIN] di K. YONG-GYUN, con K. HYE-SUN, K. SUNG-SU, HORROR, SUD COREA, 2005, 100', 2.35:1 |