F A B I O B O R E L L I H O M E P A G E C I N E M A

F A B I O B O R E L L I H O M E R E C E N S I O N I C I N E M A T E M P O L I B E R O B I K E < 1 9 7 0 1 9 7 1 1 9 7 2 1 9 7 3 1 9 7 4 1 9 7 5 1 9 7 6 1 9 7 7 1 9 7 8 1 9 7 9 >			●● ½ GLI ARISTOGATTI VENGA A PRENDERE UN CAFFé M.A.S.H. BRANCALEONE ALLE CROCIATE L'UCCELLO DALLE PIUME... INDAGINE SU UN CITTADINO... I DIAVOLI IL CONFORMISTA PICCOLO GRANDE UOMO UN UOMO CHIAMATO CAVALLO SOLDATO BLU IL GIARDINO DEI FINZI... COMIC THRILLER DRAMA T R A I L E R
	"un soggetto buono penalizzato nella forma"
		In una livida Milano il padre di una venticinquenne minorata mentale ma molto avvenente non si rassegna alla sua sparizione, avvenuta mentre lui era al lavoro. Nonostante fosse stata praticamente reclusa in casa è sparita senza lasciare traccia, con sé gli abiti che aveva in dosso e l'inseparabile orsacchiotto di pezza. Impietositi dalla figura del padre che tenta di smuovere le acque dopo che i primi due mesi di ricerche non hanno dato frutto, il commissario e il suo vice indagano nel torbido giro di prostituzione delle case chiuse... Per "La Morte Risale a Ieri Sera" Duccio Tessari mette da parte lo spaghetti western, genere del quale fu frequentatore assiduo, per cimentarsi con il thriller appena esploso grazie a Lenzi ma soprattutto ad Argento. Per la verità Tessari gira una specie di poliziesco con uno stile più vicino a quello dei registi spagnoli dell'epoca, e neppure di quelli più dotati: zoom frequentissimi, musica incessante usata per lo più a sproposito e fotografia piattissima da serial tv tedesco penalizzano il lavoro proprio nella forma. Un peccato perché il soggetto tratto da un romanzo di Scerbanenco è invece buono e avrebbe potuto dare ben altri frutti. Tra gli attori c'è sì l'ex playboy Gigi Rizzi e in una piccola parte anche il fantasista Jack La Cayenne (al secolo Alberto Longoni) ma per fortuna pure Raf Vallone: a dar vita lo strazio di un padre per la figlia. In un certo senso anticipa quella di UN BORGHESE PICCOLO PICCOLO di Monicelli, pur non calcandone gli esiti. Discrete le prestazioni di Gabriele Tinti e di Frank Wolff nelle vesti del commissario al quale la storia ritaglia anche uno spaccato di vita privata. Se Gianni Ferrio insegna come scrivere una colonna sonora antitetica rispetto alla storia che si vorrebbe commentare, il regista Tessari ci mette la sua usandola nel peggiore dei modi, scaraventandoci addosso la Mina urlatrice addirittura durante il riconoscimento all'obitorio! [FB]
	di D. TESSARI, CON R. VALLONE, F. WOLFF, G. TINTI, E. RENZI, G. RIZZI, POLIZIESCO, ITA, 1970, 93', 1.33:1