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T R A I L E R

   
 

"niente di nuovo sotto al sole, almeno sino al secondo round"

 

 

Dopo il quasi pareggio con il campione del mondo, l'ex esattore di debiti Rocky opta per lasciare la boxe, si sposa e si fa proletario. Ma da buon a allocco si è fortemente indebitato preso dalla foga degli acquisti. Apollo Cred non molla e inizia a sfottere l'ex pugile dilettante, che finisce con dargli 'soddisfazione'... Sostanzialmente il sequel di  ROCKY  cavalca il successo inaspettato del prototipo, si presenta invece come una vera e propria rimasticatura di quanto già visto. Abbiamo lo spelacchiato Poli che fa il duro, il protagonista che fa il tenerone con Adriana (un po' meno timida e impedita dato che rimane incinta dopo aver sposato l'ex pugile) e Apollo che fa il ganassa, provocando "lo Stallone italiano" (e lo prende in culo). Insomma: niente di nuovo sotto al sole. Almeno sino al secondo tempo: qui si fa un po' più interessante. Il fido allenatore (sempre l'ottime Meredith) con il quale intrattiene scambi sagaci ("perché porti ancora questa maglietta puzzolente?" "perché porta fortuna" "no, porta le mosche") e che poi lo fa correre dietro ad una gallina. Peccato che "il nostro" vada in crisi nera, anche per la moglie finita in coma, e rischi di buttare tutto in vacca. Il risveglio dal coma di Adriana corrisponderà con il risveglio dell'atleta. "Rocky II" ("Rocky"-"Secondo", come a dire "secondo round") per molti aspetti è quasi una sorta di remake del primo fim, più che un suo seguito, solo sostanzialmente con un finale "alternativo". Gli spot del "dopobarba Belva" rinverdiscono il carosello di Mandrake in  FEBBRE DA CAVALLO  e quando vediamo Joe Spinell dialogare con Stallone si ha sempre l'impressione che da un momento all'altro sfoderi un'ascia o gli schiocchi un colpo di lupare in pieno volto. Regia di Stallone (che subentra ad Avildsen) non malvagia ma troppo statica. Emblematica, la presa di posizione del protagonista, che ad un certo punto esclama: "Che devo fare? Io so fare solo quello!". [FB]

 

[ID] di E CON S. STALLONE, T. SHIRE E B. MEREDITH, C. WEATHERS, AZIONE, USA, 1979, 112', 1.85:1