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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"più che un film, un cimitero degli elefanti"

 

 

Reduce dall'incontro in terra russa, Rocky Balboa riporta lievi danni cerebrali che gli impediscono di tornare sul ring. Così si ritira. Peccato che si veda portare via tutto dal fisco: la casa, la moto, i premi vinti. Ripiega in Philadelphia, e mentre il figlio trascurato è preso a pugni a scuola dai bulletti e Adriana torna al negozio di animali, lo "Stallone italiano", pur corteggiato da un organizzatore di incontri miliardari, accetta di allenare un manzo ossigenato tontolone che pesta come un rullo compressore... Gli darà "tutto, ma non il suo cuore"... Domanda pregnante dei giornalisti al campionissimo al suo ritorno dal match contro Drago: "com'è il popolo russo?". Si opta per attaccare direttamente "Rocky V" a  ROCKY IV  Peccato siano passati ben cinque anni. Difatti troviamo una Adriana/Talia Shire palesemente invecchiata, un Paulie decrepito, uno Stallone bolso. Caduta in disgrazia, la famiglia del pugile ripiega a Philadelphia. Saranno contenti gli abitanti della città americana, dipinti come (testuale) "balordi", "gente che puzza", che vivono divisi da un muro peggio di quello di Berlino (con il reticolato in cima). E non si salva nessuno: men che meno i bambini, dato che il figlioletto dell'ex campione del mondo le busca peggio del padre durante la ricreazione, pestato di botte per sottrargli la merendina, il giubbotto, due soldi, e un topolino forse. Sorvolando sulle scemenze dialogiche ("per essere un ragazzo italiano, hai un bel sedere!" dice l'amichetta cicciotta del pargolo dello "Stallone italiano") sulla sottotrama del figlio di Rocky che diventa un teppistello da quattro soldi che fuma e porta l'orecchino pendulo, e sulla voce da vecchio del vecchio Amendola, Stallone cede il passo ad Avildsen, regista del primo  ROCKY  cercando di ridare un senso alla "saga", riportandola alle origini. Ma "la mano", non è più la stessa (il finale con la rissa da ubriachi è da annali del trash). Più che un film, è un cimitero degli elefanti. [FB]

 

[ID] di J. AVILDSEN, CON S. STALLONE, T. SHIRE, AZIONE/DRAMMATICO, USA, 1990, 100', 1.85:1