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IL PETROLIERE |
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Edith, ha alle spalle un'infanzia da "letteratura sfigata dell'800", una carriera da star osannata da spettatori estasiati, e un avvenire che capitolerà anzitempo inesorabile tra gioie ed eccessi, senza rinnegare alcunché... Sontuoso adattamento della vita di Edith Piaf, la cantante francese più celebre del nostro secolo: icona in patria e in ogni angolo del globo. La via narrativa scelta da sceneggiatori e regista si muove su due binari dove alternativamente si assisterà all'infanzia durissima della bambina (dalla vita di strada con l'odiata madre, agli anni -a loro modo più spensierati- trascorsi nel bordello della nonna paterna, accudita da prostitute dal cuore d'oro, per ritrovarsi in strada con il padre "artista circense") e alla sfolgorante carriera artistica e maturazione canora della giovane impacciata e poi donna matura incattivita dalla vita più che ebbra del successo (i primi passi al cabaret, i successi radiofonici, l'unico legame sentimentale della vita col pugile Marcel Cerdan). Sempre più frequenti -qua e la- brevi fotogrammi de "la mome" (ossia la "monella", nomignolo affibbiatole durante i primi passi nel mondo dello spettacolo) ce la mostreranno a fine carriera: quando eroina e alcool avranno restituito su di un viso emaciato e fisico scheletrico un'età doppia di quella effettiva. Penalizzato da una certa ridondanza e qualche ingenuità (la ridicola apparizione "divina" alla piccola, il pur pregevole piano-sequenza che la proietta dalla camera d'albergo al proscenio) "La Vie en Rose" resta comunque una biografia riuscita che cattura, dove sono egualmente curati i dettami tecnici (fotografia, costumi, musiche originali) pur reggendosi in gran parte sulle spalle di una stupefacente Marion Cottillard: talmente immedesimata nel personaggio (come si fosse realmente reincarnata in Edith Piaf) da strappare l'Oscar all'Accademy. La ritroveremo con Johnny Deep nel film di Mann sulla vita di Dillinger. [FB] |
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[LA MOME] di O. DAHAN, con M. COTILLARD E S. TESTUD, BIOGRAFICO, FRA, 2007, 140', 2.35:1, VOTO: 8 |