F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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IL COMMISSARIO PEPE
PRENDI I SOLDI E SCAPPA
BUTCH CASSIDY
SATYRICON
DILLINGER è MORTO
TOPAZ

AL SERVIZIO DI SUA MAESTà
IL MUCCHIO SELVAGGIO
UN UOMO DA MARCIAPIEDE

QUEIMADA
LA CADUTA DEGLI DEI
EASY RIDER

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"l'unico brividino arriva dalla rivelazione finale, mentre già scorrono i titoli"

 

 

Tornato dall'Africa Nera con un pesante fardello, nella fattispecie: un fratello ridotto ad una bestia dalla follia a seguito di una  maledizione e tenuto recluso, un uomo sta pianificando il matrimonio per lasciarsi alle spalle il passato. Ma il prigioniero intende fuggire sfruttando la stessa magia che l'ha reso mostruoso, fingendosi morto e contando su di una sostituzione nella bara che gli compete. Rischiando invece la sepoltura da vivo si salva grazie all'intervento casuale di un ladro di cadaveri al servizio di un mad doctor... Se il titolo sembra quasi voler anagrammare uno delle più celebri (e riuscite) trasposizioni poeniane della Hammer, "La Rossa Maschera del Terrore" dell'inglese Gordon Hessler vorrebbe effettivamente prendere le mosse da "La Cassa Oblunga", racconto breve dello stesso autore. In realtà si tratta più di uno spunto che altro, tant'è che lo sfondo gotico pare più un pretesto per riunire nella stessa pellicola due icone del genere come Christopher Lee e Vincent Price, incontro che sarà addirittura replicato lo stesso anno con il delirante  TERRORE E TERRORE  sempre per la regia di Hessler. In realtà i due dovevano essere pagati a tariffa oraria, tant'è che anche stavolta la presenza sulla schermo è pesata al bilancino e lo storico incontro si riduce ad una manciata di minuti. E' bene poi chiarire che si tratta di un progetto ereditato da Michael Reeves, suicidatosi prima dell'inizio delle riprese. Peccato che la messinscena sia approssimativa e la conduzione davvero loffia, complice lo stile al tempo ancora televisivo del regista, con tempi dilatati e montaggio tutto fuorché serrato. L'unico motivo che spinge lo spettatore ad andare avanti è dato dal momento in cui si vedrà dietro la maschera, che peraltro deluderà ancora le aspettative. L'unico brividino arriva dalla rivelazione finale, mentre già prendono a scorrere i titoli... [FB]

 

[THE OBLONG BOX] DI G. HESSLER, CON V. PRICE, C. LEE, R. DAVIES, HORROR, UK, 1969, 96', 1.85:1