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T R A I L E R

   
     

 

Due giorni prima della conclusione della vacanza, due coppiette americane in gita in Messico legano con un coetaneo tedesco che li accompagna con un amico presso un'antica piramide Maya da poco scoperta dal fratello archeologo. L'occasione per un diversivo avventuroso al dolce far niente li calerà in un incubo atroce! Carpendo qua e la indiscrezioni su questa pellicola australiana distribuita dalla Dreamworks di Steven Spielberg ne sapevo quanto prima: chi citava l'alto e insolito (per i canoni della casa distributrice) tasso di gore e di chi parlava del solito filmetto col pugno di teenager che fa una brutta fine, senza arte né parte. Invece "Rovine" mi ha sorpreso in positivo,  pur nella reale esilità del plot narrativo che sulla carta poteva prestarsi poco più che per un episodio di un ennesimo "Creepshow". La narrazione, nonostante proceda in maniera prevedibile, riesce a catturare l'attenzione quando rifugge alla facile tentazione di catapultare l'azione all'interno del monumento di pietra, spostandola praticamente sempre all'aria aperta. Andando a spulciare meglio le fonti, apprendo di come sia tratto da un libro di Scott Smith, autore del romanzo alla base dello splendido "Soldi Sporchi" di Sam Raimi. Il piglio neozelandese si nota nel modo in cui il regista si compiace degli splendidi scenari e per una direzione degli attori più rigorosa degli omologhi a stellestrisce. Poi c'è la splendida e fragile Jena Malone che non rivedevo dai lontani tempi di "Donnie Darko", per la quale il tempo apparentemente sembra essersi fermato. Altro dato che fa volgere il pollice in sù, al di la di ardite metafore (la vendetta dei colonizzati sui colonizzatori) sono amputazioni e automutilazioni rese realistiche (e perciò rivoltanti) da un make-up convincente. Non posso infine esimermi dal citare la sinistra, ancestrale divinità che dimora nel tempio maledetto. Il pollice che si leva in alto non può quindi che essere verde. [FB]

 

[RUINS] di C. SMITH, CON J. TUCKER E J. MALONE, HORROR, AUSTRALIA, 2008, 91', 2.35:1, VOTO: 6