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TOY STORY 3 T R A I L E R |
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"lungometraggio sperimentale su un pneumatico assassino" |
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Da una sorta di discarica a cielo aperto in mezzo al deserto prende vita un pneumatico. Dapprima impacciato, acquista presto disinvoltura scoprendo una certa attitudine alla distruzione, favorito da capacità psicocinetiche. Adocchiata una bella ragazza su una cabrio, la segue sino ad un motel lasciandosi dietro già una scia di cadaveri. Intanto una piccola folla accampata poco distante monitorizza tutto con pratici binocoli... Quel mattacchione di Quentin Dupieux deve aver pensato che per riempire il vuoto pneumatico delle multisale occorreva "il contenitore" per definizione. Il musicista/filmmaker padre di "Flat Eric": buffo pupazzo giallo dello spot della Levi's che aveva mandato letteralmente fuori di testa un'intera generazione, al suo terzo lungometraggio sperimentale allestisce quello che parrebbe un truculento "Truman Horror Show". Sembra che l'autore intenda filosofeggiare sui gusti del pubblico (la delirante sequenza del tacchino avariato divorato selvaggiamente ne è la sin troppo evidente rappresentazione) ma forse ancor più pare avercela con le multisale (la sbobba è rifiutata dal "diverso"). L'agente che si fa sparare addosso dai colleghi convinto si trovino in una situazione irreale (del resto "in ogni film importante c'è sempre una scena che non ha alcun senso") più idiota o (forse meno idiota) tra i colleghi idioti (lo stereotipo per antonomasia della polizia tontolona) crea una cornice talmente surreale da far sembrare meno delirante l'assunto che vede il battistrada maligno combinarne di ogni. L'epico epilogo getterà il guanto di sfida alla mecca del cinema dimostrando come: con un triciclo, una fotografia fica, una musica cool e un paio di volti azzeccati (Roxane Mesquida buca il video, Stephen Spinella bucherà il "cattivo") si possano costruire sequenze da suscitare ammirazione. Musiche di Garpard Auge e Mr Oizo (pseudonimo di Dupieux). Folle, ma con gusto. [FB] |
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[ID] di Q. DUPIEUX, CON S. SPINELLA, R. MESQUIDA, J. PLOTNIK, GROTTESCO, FRANCIA, 2010, 79', 1.85:1 |