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THE VILLAGE T R A I L E R |
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1958, poco più che adolescente, una ragazza giunge come aiuto-cuoca in un orfanotrofio sperduto tra le Alpi francesi, prossimo alla chiusura per i troppi incidenti che hanno anche causato la morte di piccoli ospiti. Congedata l'austera direttrice, resta sola a convivere con l'ambigua governante, una giovane disturbata destinata ad una casa di cura e "i bambini che fanno paura" che dicerie indicano come i vecchi inquilini... Ripescaggio obbligatorio, quello dell'altro film diretto (almeno sino al 2008) dal Pascal Laugier di MARTYRS l'opera spartiacque che ha chiuso i conti con la recente filmografia horror dei cosiddetti "torture-porn" sawniani e hostelliani, ridettando le regole di un genere che pareva prossimo al capolinea. La curiosità di vedere cosa avesse prodotto un così fervido talento era tanta e le aspettative non sono state mal riposte. Ricollegandosi al filone delle "case infestate" quest'opera-prima ha senso di esistere soprattutto per le atmosfere e le angosce che trasmette. Il grande spazio chiuso è retaggio di quel "Shining" che sarà citato a più riprese: oltre che per il "luogo maledetto e i suoi misteri" e per "l'oggetto che irrompe dal nulla", per la vecchia canzone in vinile ("I'm in the mood for love" di Vera Lynn). Nonostante l'eleganza formale della confezione, dolly e carrelli che denotano già una padronanza del mezzo-cinema, Laugier inciampa qua e la in taluni passaggi farraginosi e inutili, piazzando comunque almeno due spaventi da tachicardia. E' poi nella svolta in prossimità dalla capitolazione che si cambia registro in una lunga sequenza onirica e disturbante che si farà seguire con occhi e labbra "wide shut". Presente in un cammeo l'icona fulciana Catriona MacColl, altro elemento che con la dedica ad Argento nei credits di "Martyrs" testimonia i debiti che l'autore d'oltralpe riconosce ai modelli di gioventù. Per chi dall'horror chiede soprattutto suggestioni e non risposte chiare. [FB] |
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[ID] di P. LAUGIER, con V. LEDOYEN E L. DOILLON, HORROR, FRANCIA, 2004, 98', 2.35:1, VOTO: 8 |