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●● ½ CULT
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"onanisticamente intellettuale e morboso" |
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Tra il '44 e il 1945, la tenaglia del regime fascista in Italia inizia a sgretolarsi. Sono gli anni in cui il rancore e la vendetta prevalgono su tutto, e i fascisti spaccano il più possibile per cercare di mantenere il potere. Alcuni biechi gerarchi, così, selezionano 9 ragazzi e 9 ragazze, tra i cosiddetti "sovversivi", e si barricano in una villa sul lago Maggiore, dove esercitare quel poco di potere che resta, nel modo più feroce e meschino possibile... Bel mattone. Pier Paolo Pasolini sarà stato anche un intellettuale "di peso", ma personalmente non ho mai amato il suo modo di fare cinema. Onanisticamente intellettuale, ma anche -forse involontariamente- morboso. Mai sopportata la morbosità al cinema! La nudità e il sesso, per come li riprende il regista, sono sempre deprimenti, sollevando ombre sull'esteta che doveva essere. "Salò e le 120 Giornate di Sodoma" non fa troppa eccezione, non solo per l'essere stato ritirato e minacciatone il rogo su ordine dell'ignobile censura (le cosiddette "sconcezze" sono sempre fuori campo) nemmeno sarebbe da prendere in considerazione. Sopravvalutato e sovrastimato, diede comunque il via ad una valanga di sottoprodotti (questi sì) più o meno infami, che portò alla nascita di sottogeneri come il nazi-porno: il torture-porn ante litteram (la famigerata sequenza degli ostaggi costretti a "fare i cani" come popolo che si fa "addomesticare" senza opporre resistenza) deve aver devastato mentalmente il già provato Tom Six). Messinscena di stampo teatrale (come lo è la recitazione) e regia volutamente sciatta. I nudi sono corpi esposti (per lo più orridi) che suscitano più pietà, opprimono nel loro essere vilipesi e umiliati oltre ogni decenza, sotto la leva del tetro regime in un abominevole crescendo di violenza fisica ma soprattutto morale. La metafora è urlata per essere intesa anche dalle capre. Donati, Ferretti, Delli Colli, Morricone: un poker che da solo non basta. [FB] |
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di P. P. PASOLINI, CON P. BONACELLI E G. CATOLDI, GROTTESCO/DRAMMATICO, ITALIA, 1975, 122', 1.85:1 |