F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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GLI ARISTOGATTI
VENGA A PRENDERE UN CAFFé
M.A.S.H.
BRANCALEONE ALLE CROCIATE
L'UCCELLO DALLE PIUME...
INDAGINE SU UN CITTADINO...
I DIAVOLI
IL CONFORMISTA
PICCOLO GRANDE UOMO
UN UOMO CHIAMATO CAVALLO
SOLDATO BLU
IL GIARDINO DEI FINZI...

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

"non certo un lavoro memorabile"

Il signorotto locale in qualità di giudice dell'Inquisizione condanna una presunta strega, "marchiata" a fuoco con l'infamia dell'eresia nello stesso tribunale che la giudicava, sottoposta alla pubblica gogna e linciata dalla folla berciante. Le crudeltà proseguono nella notte, tra banchetti e orge, sinché il pianto della Banshee non scalfisce le loro coscienze. Ma è questione di un attimo e si torna subito alle scorribande di sempre. La figlia del despota, che pare essere l'unica con un po' di umanità tant'è che il primo a lasciarci le piume è il primogenito, assalito nel bosco da quello che si crede un cane rabbioso e che in realtà è un lupo mannaro... Dinanzi ai titoli di testa animati subito è parsa riconoscibilissima la mano di Terry Gilliam: paternità nella realizzazione grafica confermata infatti prontamente nei credits. In "Cry of the Banshee" (titolo originale assai più evocativo del nostrano "Satana in Corpo") aleggia in tutto e per tutto il climax di pericolo incombente che colpirà come la peste nera a punire le angherie di una nobiltà al di sopra della legge come già lo era nel più riuscito capolavoro di Corman  LA MASCHERA DELLA MORTE ROSSA  Per di più in questo caso anche la plebe è vista negativamente, plebaglia nella peggior accezione del termine! Vincent Price, mattatore comune ad entrambe le pellicole e qui già alla terza collaborazione con Gordon Hessler pare in verità qui un po' stanco, la credibilità della vicenda paga lo scotto di scenografie manifestamente di cartapesta e di una impostazione troppo teatrale di dialoghi declamati aulicamente. Le continue scazzottate tra i personaggi di secondo piano poi alla lunga finiscono con il tediare oltre il dovuto; sprazzi splatter e colpo di scena finale non compensano appieno le manchevolezze evidenziate. I colori autunnali bene invece si adattano ai lavori di Hessler e le note arcaiche di madrigali fanno da adeguato contrappunto. Non certo un lavoro memorabile. [FB]

[CRY OF THE BANSHEE] di G. HESSLER, CON V. PRICE, H. HEARTH, C. RIGG, HORROR, UK, 1970, 91', 1.85:1