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T R A I L E R

   
 

"tra personaggi che piovono dal nulla, pesantezza narrativa e recitazione ai minimi termini"

 

 

In una villona, un autore di colonne sonore sta scrivendo la musica per un film intitolato "La Casa con la Scala nel Buio" del quale vediamo nel prologo la sequenza clou: tre bambinacci che fanno una brutta fine. Ascoltando il motivo impresso sul magnetofono si accorge di aver catturato un dialogo compromettente... D'accordo che la musica è importante per un film, ma che si metta a disposizione del compositore un'intera villa isolata solo perché questi si trovi nel clima giusto per scrivere, mi sembra francamente improbabile. Andrea Occhipinti, con lo stesso sguardo vacuo e la postura di un dromedario di quando condusse Sanremo: parla da solo, va avanti e indietro per corridoi che paiono non finire mai, apre porte, armadi, "fa cose"... così come l'assassino, che trascina corpi avanti e indietro, apre porte, armadi, ecc... Il compitino di Lamberto Bava rivela un dilettantismo preoccupante. Stracult l'entrata in scena delle civettuole vicine di casa che trasformano la casa in un porto di mare: la prima sbuca da un armadio (!) snocciolando cretinate rare ("sei musicista? adoro i musicisti! fanno bene l'amore") per fare poi la fine del topo, ma non prima di aver dimenticato lì il diario (si era portata dietro il diario degli Orsetti del Cuore). Se la dipartita di questo genio ricorda troppo quella di Lara Wendel in  TENEBRE  credo comunque di sapere chi ha copiato. Da persona informata posso affermare senza tema di smentita che l'ipotesi che un magnetofono possa incamerare un bisbiglio lontano mentre suona un piano a coda è demenziale. Si salva qualche efferatezza negli omicidi, ma tra personaggi che piovono dal nulla, pesantezza narrativa e recitazione ai minimi termini, il film conferma la sciatteria del figlio di Mario Bava e il fatto che il suo esordio dell'80 sia stato diretto da qualcun altro (Avati?). Impossibile altrimenti spiegarne l'involuzione. Girato in 16mm e gonfiato con ovvio aumento di grana. [FB]

 

di L. BAVA, CON A. OCCHIPINTI, M. SOAVI, A. PAPA, V. CAVALLI, HORROR, ITALIA, 1983, 104', 1.85:1