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Una giovane donna fa di tutto per farsi assumere in un
condominio e introdursi come domestica in una famigliola: madre orafa, padre
oberato dal lavoro e figlioletta con problemi. Inutile dire che ha un
segreto... Dopo aver visto "La Sconosciuta" di Giuseppe
Tornatore, la prima sensazione che ti resta è il rammarico. Rammarico per
aver visto lavorare una così brava attrice (Kseniya Rappoport) su una
sceneggiatura tanto deprimente, zeppa di incongruenze, forzature e
stupidaggini ai limiti della sopportabilità. Ora: cosa può passare nella
testa di un regista a inserire appena dopo una scena intenzionalmente molto
intensa una gag (come altrimenti definirla?) dove due Babbi Natale (!)
assalgono e pestano a sangue la protagonista? Scena che è slegata totalmente
dalla storia. Altro buco logico della consistenza del cratere di un vulcano:
[EVIDENZIA LO SPOILER]
"Muffa", scuoiato come il porco che è, che ricompare
poi con postumi che evidenziano appena un leggero rantolo alla voce (!)
E poi la prevedibilità che ci fa capire TUTTO non appena vediamo assieme due
personaggi, al punto che ogni flashback, sviluppo tramico, presunto "colpo
di scena" appare inutile orpello, forzata sottolineatura, fastidiosa
precisazione. La succitata prova della Rappoport (brava e bella, e bionda è
una bomba sexy) finisce così vanificata dallo stupidario e aliena per l'evidente
divario che la stacca dal cast: dalla Gerini (per
tutto il film ho pensato: "a'nvedi quant'è sciupata Greta Scacchi!") al
presenzialista Favino (sopravvalutato) passando per l'ipocondriaco Haber e
il laido di Placido sul quale stendiamo un pietoso velo (anche perché tutto ignudo è
davvero
ributtante). Piera degli Esposti è la sola a non scomparire accanto
all'attrice russa. Morricone sbrodola nei soliti sentimentalismi, ormai
dimentico dei fasti passati e il regista è il solito ruffiano a
scenografarle per strappare le lacrime ai più sensibili. [FB]
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di G. TORNATORE, CON K.
RAPPOPORT, C. GERINI, M. PLACIDO, DRAMMATICO, ITALIA, 2006, 115', 2.35:1 |