F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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L'ANGELO
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SECONDA VOLTA DI ANDERS

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"da 'Netflix' un dramma famigliare in salsa agrodolce"

 

 

Un uomo sulla cinquantina lascia il lavoro in contemporanea con il divorzio dalla moglie e va a scatafascio anche il rapporto già traballante con il figlio. Travolto dai dubbi viene coinvolto dalle elucubrazioni di un coetaneo di quest'ultimo, figlio di un suo conoscente, e una donna sfigata conosciuta in un locale notturno... Chi si fosse aspettato una sorta di  LE DUE VITE DI MATTIA PASCAL  rimarrà deluso. Chi invece andava in cerca di un dramma famigliare in salsa agrodolce avrà anche modo di apprezzare il film originale 'Netflix' intitolato "La Seconda Volta di Anders Hill". Quella che viene qui fotografata è una sensazione comune a molti soggetti ormai prossimi al cosiddetto "giro di boa" e che porta a domandarsi: "dove avrò sbagliato?". Il protagonista della storia in oggetto stacca la spina travolto dalla ripetitività ammorbante del tram-tram quotidiano dove ogni giorno è uguale al precedente, e a questo si aggiunge pure il "triste" periodo che precede i forzosi festeggiamenti natalizi. Certo non ci sono svolte decise come nella celeberrima opera di Pirandello, ma l'inserimento nella storia dell'altro ragazzo un po' sballato, coetaneo del figlio che ora vede sempre più distante, che coltiva il sogno di finire un romanzo incentrato sul rimorso dello scienziato che aveva messo in orbita la celebre cagnetta "Laika", il primo animale messo in orbita dai terrestri. "Credo sia terribilmente triste" commenta l'uomo, ma la vicenda (poi umana) del pensiero del ragazzetto lo spingerà ad andare oltre la sua maturata sensazione di inadeguatezza. Dopo l'inevitabile, giungerà una chiusa accomodante per un film potenzialmente buono ma non in grado mai di stabilire quell'equazione di empatia necessaria con lo spettatore. Così è la regista che pecca nel tenere la mano sempre, e colpevolmente troppo leggera, incapace di trasmettere vero carattere al film. Tratto dall'omonimo romanzo di Ted Thompson. [FB]

 

[THE LAND OF STEADY HABITS] DI N. HOLOFCENER, con B. MENDELSSOHN, DRAM, USA, 2018, 98', 2.10:1