F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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IL BUONO BRUTTO E IL CATTIVO
L'ARMATA BRANCALEONE
FAHRENHEIT 451
UCCELLACCI E UCCELLINI
OPERAZIONE PAURA
BLOW-UP
IL SIPARIO STRAPPATO
VIAGGIO ALLUCINANTE
PERSONA
LA BATTAGLIA DI ALGERI
CUL DE SAC
LA CACCIA

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

"serie interminabile di gag infantili, chiassose e confuse"

Scienziato pazzo vuole soggiogare le Grandi Nazioni attraverso alcuni automi esplosivi con le fattezze di belle pin-up. Un computer messo in avaria proprio dal villain, stabilisce che gli unici con la patente per contrastarlo sono Franco e Ciccio, due perfetti idioti improvvisatisi agenti segreti. Il destino di tutti dipende da loro... Concordo con chi dice che Franco Franchi e Ciccio Ingrassia erano una coppia comica che funzionava quando si trattava di parodiare il genere western, genere che a mio modo di vedere parrebbe quasi una sorta di parodia. Detto questo, ritengo "Le Spie Vengono dal Semifreddo" incondizionatamente un brutto passo falso per Mario Bava, non condividendo chi sostiene che qualunque lavoro del grande artigiano del cinema nato a Sanremo, degno di attenzione e oggetto di venerazione. La presenza del mostro sacro Vincent Price potrebbe, sulla carta, avallare questa operazione, ma non ci sentiamo proprio di condividere i facili entusiasmi per partito preso. La vis comica della coppia che tanta fortuna ha avuto tra gli anni sessanta e i primi anni settanta, si basa su uno slapstick proprio abbassato a livello elementare. In tempi recenti hanno provato ad emularli i famigerati Fichi d'India, per capirci, con risultati... manco a dirlo... disastrosi. In un passato irripetibile, la clownerie di Franco e Ciccio che metteva nelle tasche dei produttori palate di milioni che andavano poi, almeno in parte, a finanziare i capolavori del cinema maiuscolo di Visconti e Fellini, aveva spinto persino Bava, oltre che Fulci, a dedicarvisi. Sfortunatamente per noi, questo film si riduce ad una serie interminabili di gag infantili, per la maggior parte parecchio chiassose e confuse, che producono noia quando non addirittura inducono ad un diffuso fastidio. La storia, se di storia si deve parlare, si riduce ad un canovaccio di rara pochezza. E vedere Price vestito da suora provoca un profondo sconforto... [FB]

DI M. BAVA, CON F. FRANCHI, C. INGRASSIA, V. PRICE, L. ANTONELLI, COMMEDIA, ITA, 1966, 75', 1.85:1