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REQUIEM |
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Un morto. Un assassino. L'amico del morto. Sul confine tra Texas e Messico un lungo ed estenuante cammino verso la redenzione... Quest'opera prima messa in scena dall'attore Tommy Lee Jones anche dietro la macchina da presa, costituisce un western atipico, a tratti sorprendente. Diviso in tre parti, annunciate da altrettanti cartelli corrispondenti alle "Tre Sepolture" di Melquiades Estrada, cadenzate da un viaggio (anche e soprattutto interiore) non troppo dissimile da quello compiuto dal John Black nel capolavoro di Jarmush "Dead Man". All'inizio, un montaggio deframmentato ci presenta -in continui flashback- i personaggi principali e le loro piccole storie. Il teatro è quello di straordinaria bellezza già sfondo delle gesta di "Thelma e Louise": profondissimi Canyon, Rio Bravo, imponenti Mesas, panorami e tramonti mozzafiato; le storie: di assoluta emarginazione. Al di la del confine, la massa di disperati che espatriano illegalmente in cerca di fortuna incontrando solamente indifferenza, violenza e razzismo imbevuto di ignoranza. Quindi, anche un "road movie" che esplora con coraggio vari aspetti "scomodi" dell'America moderna, in luoghi dove il tempo pare essersi fermato (vedasi la quasi poetica sospensione dell'incontro quasi omerico col cieco che non potrà certo indicare con esattezza la meta ai viandanti) velato con spruzzate di humor e da musiche messicane. Il vecchio "Man in Black", dismessi gli abiti griffati, mette anima e corpo in questo lavoro che mano a mano che procede ti cattura e avvince. Se alla fine non tutti gli enigmi saranno risolti, resterà la piacevole sensazione di aver scoperto la mano felice di un uomo che ha osato passare dall'altra parte della cinepresa alla veneranda età di settant'anni. La "scuola" è quella dell'amico Eastwood e il risultato non raggiunge quei picchi ma ci si avvicina parecchio... [FB] |
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[THE THREE BURIALS...] di T. LEE JONES con T. LEE JONES, DRAMMATICO, USA, 2006, 120', 2.35:1, VOTO: 8 |