F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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●             CULT

IN NOME DEL POPOLO...
IL DITTATORE... BANANAS
E ORA QUALCOSA DI...
BELLO ONESTO EMIGRATO...
GIù LA TESTA
REAZIONE A CATENA
IL GATTO A NOVE CODE
TERRORE CIECO
DUEL

L'ABOMINEVOLE DR. PHIBES
ARANCIA MECCANICA
MORTE A VENEZIA
CANE DI PAGLIA
NOTTE BRAVA DEL SOLDATO...
E JOHNNY PRESE IL FUCILE

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"il povero Paul Naschy le prende anche qui di santa ragione"

 

 

A Londra sembra tornato Jack the Ripper o quantomeno un maniaco che ne ricalca le gesta: stessa tipologia di vittime, medesima modalità nell'ablazione degli organi interni (che conserva in vasetti in forma aldeide). Ex trapezista zoppicante in seguito a un incidente che l'ha costretto a bazzicare solo più taverne e prostitute viene prima sospettato e poi braccato come un animale quando il vero responsabile prova ad incastrarlo... Per José Luis Madrid un'ambientazione londinese si traduce nel ripetere ogni 5 minuti il celebre motivetto del Big Bang. Non ci si aspettasse molto di più dall'autore de  LE MANIE DI MR WINNINGER OMICIDA SESSUALE  ma almeno lì qualcosa si salvava e c'era almeno una parvenza di mestiere. Nella co-produzione italo-spagnola "7 Cadaveri per Scotland Yard" tutto (montaggio, direzione attori, dialoghi didascalici, tempistica sul set: memorabile Naschy che si nasconde e torna in scena con troppa fretta) lascerebbe pensare a un lavoro quasi amatoriale. E dire che il riferimento pareva essere  IL GATTO A NOVE CODE  con gli omicidi in soggettiva, la figura della testimone oculare (una bambina) e ancora [EVIDENZIA LO SPOILER] la patologia che comporta la predisposizione al crimine. Dialoghi e situazioni sfiorano spesso il ridicolo involontario: si prenda ad esempio il momento dove la donna del perito amico dell'ispettore di Scotland Yard (che non fa che ripetersi quanto sia astuto l'imprendibile) li illumina dicendo loro che per lei "l'assassino deve essere per forza un uomo giovane e attraente, tutto il contrario dell'ex trapezista" (il povero Paul Naschy che le prende anche qui di santa ragione). Le situazioni oltre l'assurdo si sprecano (sempre il patologo che diffida le alunne iscritte al suo corso dal frequentare i coetanei...!?) e le musiche di Piero Piccioni sono quanto di meno adatto possa essere associato alla voce "thriller". Colpo di scena ampiamente prevedibile per chiunque. [FB]

 

[JACK EL DESTRIPADOR DE LONDRES] di J. LUIS MADRID, CON P. NASCHY, THRILLER, SPA, 1971, 83', 2.35:1