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Arrival T R A I L E R |
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"ai giapponesi quel che è dei giapponesi" |
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Emerge dalle acque intorno a Tokyo una creatura gigantesca. Si forma una task-force per trovarvi rimedio... Ce lo ricordiamo quella cagata fumante che era il godzilla-giocattolone di Emmerich, quello col dinosauro da corsa rincorso dagli elicotteri apaches per le strade di NY su fondo di musica hi-tech da videogame? Dopo una lunga pausa, arrivò qualche anno fa il GODZILLA di Gareth Edwards che però non aveva entusiasmato. Occorre dare a Cesare quel che è di Cesare, e riconsegnare lo scettro ai creatori del bestione antidiluviano: in mano ai giapponesi, e alla prodigiosa CGI a interagire con i modellini di gomma e plastica, "Shin Godzilla" si avvicina a quello che dovrebbe essere il monster-movie definitivo; anche se molto spazio è dedicato agli umani, i quali cercano disperatamente di trovare un rimedio e scongiurare una nuova apocalisse nucleare (after Fukushima) attraverso una "soluzione" più indolore, chiaramente la nostra spasmodica attesa è tutta per lui: leggendario a ogni apparizione, anche la primissima che lo vede strisciare (sì, strisciare) per i canali di Tokyo con gli occhi fissi e un inevitabile e spassossisimo effetto-pupazzo. Sta anche qui la genialità degli autori: già poco innocuo al primo stadio evolutivo, passando per stadi successivi, sino all'immenso mostro-dei-mostri che troneggia sulla metropoli poverizzando grattacieli al goffo incedere. E cosa dire quando giunge la sua prima reazione (nucleare, ovviamente) alle ostilità? Entusiasmo e pathos in un tripudio di illminazione a base di raggi ultravioletti (che mi fanno sempre, immancabilmente tornare bimbo). Funzionali e caratteristici i volti dei musi gialli: oltre allo stratega e alla bellissima canditata alla Casa Bianca ("Kayoko") e mediatrice, anche la sosia di Meg Tilly alla quale si deve l'intuizione di "congelare" il mostro con un agente coagulante. Il sequel verrà di conseguenza, e noi siamo già in attesa. [FB] |
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[SHIN GOJIRA] di H. ANNO/S. HIGUCHI, con R. YAGUCHI, S. ISHIHARA FANT, GIAPPONE, 2016, 109', 2.35:1 |