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"il primo e forse unico vero horror (gotico) di Tim Burton" |
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Giovane che crede solo nel criterio e nella ragione, e nel metodo sperimentale, sulle tracce di un assassino che decapita le sue vittime facendone sparire le teste, incontra al suo arrivo una coltre di superstizione... Visivamente superbo, è il primo e forse unico vero horror (gotico, naturalmente, calato in una cornice da fiaba nera) diretto da Tim Burton, hammeriano nel midollo ma anche molto baviano. In una campagna perennemente immersa in un'atmosfera nebbiosa si tinge di colori vivi nel flashback onirico (che sapremo poi essere riferito all'infanzia rimossa del protagonista, figlio di una "Strega Bianca") ha una forza evocativa pazzesca che è erede diretta dell'opera del cineasta nato a Sanremo, omaggiato nella scena della "vergine di Norimberga" e soprattutto nella "ricostituzione" del personaggio di Christopher Walken. Cita anche L'ALBERO DEL MALE di Friedkin (il sangue che zampilla a fiotti dalla corteccia, per entrambi i cineasti: la porta dell'Inferno) con sprazzi (e spruzzi) splatter, e a livello autoreferenziale Burton cita sé stesso strizzando l'occhio allo spaventapasseri "Jack Skeleton". Il protagonista, quell'un po' effettato Johnny Deep, è convinto inizialmente della natura umana degli omicidi, ma dovrà ricredersi, anche se al registro horror si unirà poi una sottotrama gialla riconducibile al misterioso "manovratore". Deep è paradossalmente l'elemento debole del film, ormai troppo icona giovanilistica per risultare veramente credibile come uomo appartenente all'altro secolo; si prenda Christina Ricci che raffrontata a lui sembra veramente uscita dalla tela di un pittore fiammingo. Per il resto: vvolti fantastici, che denotano un casting del cineasta molto accurato (c'è anche l'odioso Kasper van Diem) con Martin Landau (il primo ad andarsene) Christopher Lee. Lanterne magiche, l'assedio alla chiesa, il finale al mulino: squarci di fantastico, straordinari. [FB] |
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[SLEEPY HOLLOW] di T. BURTON, CON J. DEEP, C. RICCI, M. RICHARDSON, HORROR, USA, 1999, 102', 1.85:1 |