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Un uomo che non dorme da oltre quattro giorni, decide di passare da uno
strizzacervelli e gli espone il suo problema
con la promessa che questi non lo faccia internare, e creda o almeno provi a
credergli.
Prima gli racconta di quando, bambino, era riuscito a far muovere un velieri
dipinto in quadro, poi di come era riuscito
a materializzare un assassino dentro l'abitacolo della sua auto, solo perché
l'aveva intensamente pensato...
Finalmente un horror in senso stretto negli episodi storici de
AI CONFINI DELLA REALTà
Al di la dell'espediente di vedere il protagonista raccontare le proprie
esperienze extrasensoriali, e la narrazione di
queste attraverso flashback, lo snodo centrale cruciale si ha quando al luna park,
questi, conosce una donna bellissima,
"Maya: la donna gatto!" (a ricordarmi la mitica "Korinka:
l'uomo-donna-scimmia", come recitava la delirante tagline del manifesto
di un baraccone itinerante in quel di Cuneo a metà degli anni novanta) che lo istigherà
al suicidio sulle montagne russe ("salta Eduard! salta!") tornando a
perseguitarlo nei suoi sogni.
Ottima la chiusa, che rimanda più che ai fumetti creepy agli equivalenti
Marvel sceneggiati da Stan Lee. L'episodio "Un Sogno Lungo un Attimo" è
diretto da Robert Florey e
sceneggiato da Charles Beaumont. Richard Conte (volto noto nella serie) John Larch
e Suzanne Lloyd offrono il loro determinante apporto. C'è
ci dice che "c'è una quinta
dimensione, una zona tra la luce e l'ombra, tra la scienza e la
superstizione é la dimensione della fantasia". La voce over introduceva
del resto così gli episodi
della prima, mitica, serie
di "The Twilight Zone", oggi sicuramente meno nota dei nuovi episodi
prodotti negli anni '80 da Steven Spielberg e dell'omonimo film ovvero
AI CONFINI DELLA REALTà
Film, quest'ultimo, funestato da una serie di
sfighe culminanti con il disastro al botteghino. [FB] |
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[THE TWILIGHT ZONE] DI R.
FLOREY, CON R. CONTE, J. LARCH, S. LLOYD, HORROR, USA, 1959, 25', 1.33:1 |