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 SEGUE 1/4 Dal suo punto di vista, sembra che la realtà alterata oscilli con una alternativa: suo padre gli lascia un messaggio in segreteria per ricordargli la visita di cortesia e il pranzo dell'indomani ma nell'altra vita (alternativa) suo padre è morto da anni. E ancora: tormentato dai dubbi sulla sincerità della moglie, mostra la foto sul passaporto ad una vigilessa che gli conferma la presenza dei baffi nell'immagine esibita, nuovamente negata di lì a poco dalla voce dell'amico al telefono. Indubbiamente il fattore "taglio dei baffi" deve aver provocato -fedele alla teoria del caos- numerosi stravolgimenti attorno al protagonista. Prendiamo l'assunto che Marc si sia tagliato i baffi nel momento sbagliato. Il suo microcosmo non alterato, è diventato instabile nel momento in cui l'azione determinante si è sì, compiuta, ma in un altro momento da quello "predestinato". I cambiamenti si materializzano di colpo attorno all'uomo, fattore che rischia di trascinarlo nelle spirali della follia. Il rapporto con la moglie si è deteriorato (basti notare l'aria di compatimento che indossa, quando gli regala "una giacca da pagliaccio" che lui accetta con apatica rassegnazione, pare persino riannodare un rapporto d'intesa col vecchio amico, un tempo suo fidanzato, il padre è morto, la madre si è trasferita dal vecchio domicilio (per questo lui non la trova quando sconvolto vi si precipita, in cerca di un possibile rifugio). Il deragliamento avviene perché egli si doveva tagliare i baffi in un determinato momento storico (il libero arbitrio non esiste). E siamo giunti al punto fermo. In un crescendo parossistico, al culmine dell'angoscia (ascolta di nascosto la moglie e l'amico comune parlare di "manicomio e camicia di forza") fugge. Conscio di aver perduto pure il più labile rapporto con il suo universo (pure la casa dei suoi è scomparsa) sale sul primo aereo per Hong Kong...  CONTINUA 3/4

 

[LE MOUSTACHE] di E. CARRERE, con V. LINDON, E. DEVOS, DRAMA, FRANCIA, 2005, 86', 1.85:1, VOTO: 10