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T R A I L E R

   
 

"Lentezza-Malick: pro e contro"

 

 

Seconda Guerra Mondiale. Nel sud dell'oceano Pacifico, un contingente americano si prepara ad affrontare i giapponesi, ma allo sbarco trovano tutto libero: la resistenza li attende in cima ad un'altissima collina... Lentezza-Malick (tre film in 25 anni!) autore osannato a mio parere ben oltre la sua effettiva statura registica, che risente meno della pesantezza della narrazione. Il regista con la passione per il naturalismo, parlando del secondo conflitto mondiale in un microcosmo rapprentata da un'isoletta del Pacifico da conquistare facendo neri i giapponesi ivi asserragliati, parte mostrando panorami e concentrandosi anche quando le pallottole sibilano su un passerotto appena dischiuso da un uovo. Prendere o lasciare. Personalmente prendo, anche perché la lunghissima sequenza relativa alla presa del bunker è oggettivamente girata benissimo e al confronto con il diretto avversario alla notte degli Oscar, in un mondo perfetto, avrebbe dovuto fare il culo nero a Spilbo e al suo assurdo americanismo d'accatto. Vedasi qui, per contraltare, la conquista del villaggio, dove il nemico prima invisibile si rivela spaurito, indifeso. Il cast è quello delle grandi occasioni: Sean Penn, Adrien Brody, John Crusak, Jim Caviezel, Nick Nolte e molti altri. Mallick si interroga con il suo protagonista: "ma la natura è cattiva?". E ancora: "questo grande male: da dove viene? come ha fatto a contaminare il mondo? da quale seme e fa quale radice è nato? chi ci sta derubando della vita e della luce, prendendosi beffa di noi?". "La guerra non nobilita l'uomo, lo trasforma in un animale rabbioso". Tant'è che io ci vedo solo orrore, e Kubrick il grande l'aveva capito, facendo del suo  FULL METAL JACKET  un horror terrificante. Caviezel, qui praticamente protagonista, restando in tema horror, girerà l'unico horror caro al Vaticano dopo quello di Friedkin, per mano del pazzoide regista fuori controllo chiamato Mel Gibson! [FB]

 

[THE THIN RED LINE] di T. MALLICK, CON S. PENN E A. BRODY, GUERRA, USA, 1998, 170', 1.85:1