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In coda ad una festa
nella grande casa dove sono andati ad abitare due giovani, l'ex amico di lui
ed ex di lei propone la classica tavoletta per parlare
con gli spiriti. Si gioca chiaramente, anche se questi ammette di crederci,
e di essere in contatto con un bambino di 10 anni che usa questo mezzo per
comunicare con lui. Dimenticata lì, la ragazza inizia ad usarla da sola,
diventandone, in breve, schiava. E qualcuno muore pure...
"Ouija, è una parola che unisce la stessa parola in lingua francese e in
tedesco: oui, e ja".
Horror per teenager assolutamente non disprezzabile, pur nell'economia dell'emoglobina
nonostante le vittime cadano per mano di un'accetta, e un penalizzante
finale totalmente (e non si sa perché: finiti i soldi?!) incredibile per
quanto tirato via.
Negli intenti si vuole chiaramente rinverdire i fasti di
POLTERGEIST
con l'inguistamente dimenticato
ENTITY
con forse un accenno al killer seriale
dei sogni Freddy Kruger (nato praticamente lo stesso anno) che va ad anticipare
in un certo senso
FINAL DESTINATION
nella modalità degli omicidi
mascherati come fossero "fatalità" (anche se qui c'è un poliziotto che indaga, pur essendo di fatto
un'autentica mezza figura). In verità dentro c'è anche un che della saga di Don Coscarelli, dato che
anche qui non ci si esime ad una irruzione notturna in un nebbioso cimitero.
La figura di "Malfator" ("in portoghese sta per Malfattore") è interessante,
ma non viene approfondita a dovere (chi sia, proprio non lo si dice) e
quella della medium punk (Kathleen Wilhoite) che fa dello spirito
per sdrammatizzare lo spiritismo non è buttata lì per lì. "Posseduta" molto
somigliante a Geena Davis e musiche carpenteriane Questo "Spiritika" Ebbe un discreto successo, tale da giustificare ben
due sequel, chiaramente trascurabili. Il prototipo invece merita di essere
recuperato, e intrattiene a dovere: prerogativa andata persa in molti horror
recenti. [FB] |
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[WITCHBOARD] di K. S. TENNEY, CON T. ALLEN, T. KITAEN, S. NICHOLS, HORROR,
USA, 1986, 99', 1.85:1 |