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TENET |
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"unica pecca: un ritmo un po' lento, per un fanta-horror russo ben fatto" |
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Durante una missione spaziale due astronauti ricevono una visita inattesa all'interno dell'angusto abitacolo... "E tu?", "Io vado a Rostov", "Perché proprio a Rostov?", "Affari", "eh, è per una donna, è così? L'uomo amato dalle donne, e anche dai bambini!". Così lo scambio, all'inizio di "Sputnik", tra i due cosmonauti al rientro dalla missione spaziale. Il "primo vaccino" del 2019 non c'entra nulla in questo bel film di fantascienza russo, sicuto il migliore tra quelli provenienti dalle terre dell'est nell'ultimo periodo. La confezione è pregevolissima e al livello delle alte produzioni americane, così l'attenzione rivelata per la storia e la recitazione degli attori, tutti "con i volti giusti",e finalmente con una fotografia realista. In pratica ci troviamo ad assistere ad una sorta di ALIEN (sulla Terra) in versione russa, con un organismo alieno che si "fa ospitare" da un involucro umana. Ma a differenza di quello che succedeva al povero John Hurt il momento che coincide con "l'uscita" non è tanto traumatico, ed accade durante il sonno dell'astronauta. La psicologa già soggetta a procedure disciplinari chiamata a reggere la patata bollente nella base militare dove i rigidi protocolli sono stati ampiamente violati proprio dal generale responsabile (giungendo a [EVIDENZIA LO SPOILER] "sfamare" la creatura aliena con prigiornieri vivi!, in una situazione dove sarà difficile uscirne semplicemente firmando un "impegno di riservatezza". "Partiti in due e ritornati in tre" dice il generale alla nuova arrivata dopo aver tentato dapprima di mantenere il segreto. "Ha mangiato stasera?" la metterà in guardia, anche perché il momento in cui il "sembiante" (ecco la differenza con la creatura di Giger/Scott) esce dal corpo che lo ospita mette a dura prova la sua sensibilità. Una donna di sentimenti che prenderà presto le parti della vittima. La fuga dalla base, il confronto con il Generale, la resa dei conti: tutto ben gestito. Unica pecca il ritmo un po' lento. [FB] |
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[ID] DI E. ABRAMENKO, Con O. AKINSINA, P. FYODOROV, FANTASCIENZA, RUSSIA, 2020, 112', 2.40:1 |