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T R A I L E R

   
 

"del genere 'film sui malati', molto amato da Hollywood, ed esordio di Leo Di Caprio"

 

 

Madre di due ragazzi: il minore molto timido, il maggiore un adolescente ribelle, riceve la notizia della leucemia cui è afflitta la sorella. Nonostante non la veda da tanti, tantissimi anni, non esita a raggiungerla... Curioso come il medesimo anno di battesimo cinematografico per la Winslet abbia pure visto l'esordio di Leonardo di Caprio, suo futuro partner nella stronzatona romanticoide di Janes Cameron. "La Stanza di Marvin" ha comunque visto il giovane attoer sorretto da uno stuolo di attoroni della vecchia guardia: Meryl Streep, Diane Keaton, addirittura Robert de Niro (ancora doppiato dall'indimenticabile zeppola di Amendola). Il film è quel che è, nonostante tutto questo ben di dio attoriale: tipico prodotto condito di musichette leziose al pianoforte, "Hank è qualcosa che sfugge al mio controllo" dice la Streep di Di Caprio: il ragazzo difficile che, lungi dal raggiungere il tasso di difficoltà del figlio della Swinton in  E ORA PARLIAMO DI KEVIN  della Ramsay. All'inizio brucia alcune fotografie e rischia di mandare in fumo la casa, >>> ma, se paragonato a quell'altro, è robetta. Pur sorvolando sui siparietti con carampane (la terza sorella) che guardano le soap opera in tivì, e parlano di quanto "fa bene fare la cacchina" (SIC) il film è poca cosa e personalmente, non amando decisamente il genere, è una discreta palletta. Sopratuttto quando ingrana il registro drammatico: tra malati senili (il padre delle tre sorelle) ed esami di compatibilità per il trapianto di midollo osseo alla ricerca di un donatore. La storia pare non sapere dove andare e dopo un inutile viaggio a Disneyland che ha il sapore dei lacrima movie con Renato Cestiè, e non sto scherzando, tanto che in tale scenario avverrà un tracolle che appunto rimanderà all'analogo sul bob o sulla giostra dello sfigatissimo protagonista de  L'ULTIMA NEVE DI PRIMAVERA  E il finale davvero non sa di carne né pesce. [FB]

 

[MARVIN'S ROOM] di J. ZAKS, CON M. STREEP, L. DI CAPRIO, DRAMMATICO, uSA, 1994, 96', 1.85:1