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THELMA & LOUISE
POINT BREAK
LEGGENDA DEL RE PESCATORE

TERMINATOR 2
JOHNNY STECCHINO
CAPE FEAR

IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI
DELITTI E SEGRETI
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IL PASTO NUDO
BARTON FINK
IL PORTABORSE
JFK
LANTERNE ROSSE

LA DOPPIA VITA DI VERONICA

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"ancora sulfureo Roberto Benigni, nella summa prima di regredire sino a perdere la coda"

 

 

Uno sfigato accompagna dei ragazzi disabili con il suo autobus in quel di Roma. Un "bel giorno" viene quasi investito da una svampita che vedendolo ne resta folgorata: è identico al suo compagno, boss pentito della mafia e non ancora sotto protezione. Dato che è stato minacciato di morte, lei pensa bene di sostituirlo e lo convince a seguirla in Sicilia. Il poverino che ovviamente non ha capito nulla, crede nel colpo di fulmine... C'era una volta il genio irriverente di Roberto Benigni. Co-sceneggiato da Vincenzo Cirami, "Johnny Stecchino" rappresenta nel bene e nel male la summa del primo Benigni. I tormentoni: sulle banane ("assa-sssssino!" "ma vaffanculo!") sui falsi invalidi, il diabete, le parole su cui il boss va in stand-by ("mia madre, non nominare mia madre"...) disseminano una sceneggiatura che riesce a intrattenere discretamente, divertendo piuttosto. Ottimi i personaggi di contorno: da Bonacelli ("il problema numero uno a Palemmo, lei mi ha già capito, è... il traffico!") Franco Volpi, il ministro ("sono vent'anni che fingo") e sua moglie ("e lei è la moglie del ministro? e facci vedere il tuo ministero!"). Loredana Romito è la supermaestrina della scuola protetta, Lillo è... Lillo! Straordinari e simpaticissimi i ragazzi down: ad affermarlo uno che ha svolto il servizio sostitutivo alle pagliacciate militari stando con loro. La Braschi ("Santa Cleopatra!") fa ancora la svampita e in questo ruolo ci può stare, e il marito addirittura si sdoppia. Sincera e coraggiosa la sparata a teatro contro i mafiosi: cinema coraggioso (negli anni in cui i giudici antimafia saltavano in aria) mascherato da puro intrattenimento ludico, altroché! Musiche di Evan Lurie. La regia sarà anche povera, comunque erano bei tempi quelli dove campioni d'incassi di Natale erano i film di Benigni e si poteva ancora ridere pulito; poi vennero gli orridi cinepanettoni e l'avanzata dei barbari divenne inarrestabile. "Cu minchia era che faceva u tacchino?"... [FB]

 

di E CON R. BENIGNI, N. BRASCHI, P. BONACELLI, P. BONACELLI, F. VOLPI, COMICO, USA, 1991, 117', 1.85:1