F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 7 0        1 9 7 1        1 9 7 2        1 9 7 3        1 9 7 4      1 9 7 5        1 9 7 6        1 9 7 7        1 9 7 8        1 9 7 9        >

 

●● ½            CULT

INCONTRI RAVVICINATI...
GUERRE STELLARI
I NUOVI MOSTRI
ALLEGRO NON TROPPO
IO E ANNIE
SUSPIRIA
SETTE NOTE IN NERO

SHOCK
TUTTI DEFUNTI TRANNE I MORTI
LE COLLINE HANNO GLI OCCHI
BORGHESE PICCOLO PICCOLO
ERASERHEAD
UNA GIORNATA PARTICOLARE
FUGA DI MEZZANOTTE
NEW YORK NEW YORK

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"titolo che solo l'Italia dei '70 poteva concepire, con una super Monica Zanchi ninfomane"

 

 

Due suore giungono in laguna per prelevare e scortare in collegio la figlia ninfomane di un ricco industriale. Già nel viaggio in treno, quest'ultima si da alla via: prima ci prova con la bella suora giovane, poi, respinta, si consolerà come può. Giunta in loco seguiterà con la compagna di stanza sino a imbattersi in un ricercato... "Suor Emanuelle", titolo delirante che solo nell'Italia dei seventies e nella testa dei geni del cinema bis poteva venire in mente, vede Laura Gemser come improbabile suora mulatta, e poi l'iper sexy Monica Zanchi nel ruolo dell'irrequieta adolescente. Poi c'è Dirce Funari che qui sfoggia un crine nero, e si presenta anche come "madre" di quest'ultima ("è più giovane di me") precisando: "sono la moglie del commendatore, quindi, sua madre". Ah beh, va beh. "Finalmente sole, chi si spoglia per prima?" domanda la torbidissima Zanchi nella cuccetta in treno, prima di denudarsi davanti a questa e infilarsi sotto le sue coperte con la scusa della "paura del temporale" (SIC). L'attrice rivelatasi con  DOLCE MATTATOIO  (aka "L'uomo, la donna e la bestia") ci mette "anima e... corpo", simulando blowjob ("dove sei stata?", "a bere, avevo tanta sete") e concedendosi a chiunque le capiti a tiro. Sembra quasi di sfogliare un "giornalaccio". L'habitué Gabriele Tinti riveste qui il ruolo dell'outsider, elemento fondamentale al genere erotico del bis italico di quegli anni, con il ruolo di sovvertire e destabilizzare il genere di partenza, conducendo di solito a tragici e inattesi epiloghi. Parte bene, sfocia nella noiosa ripetitività e all'ottantesimo minuto... ricomincia daccapo. Ma poi finisce. Tra i momenti trash-cult, imperdibile quando vediamo l'eroina sotto la doccia (classico) cantare Beethoven (!!!) o quello del flashback dove la vediamo "fare conoscenza della matrigna" (la Funari) beccata in flagrante dal padre. Su sceneggiatura di Mario Gariazzo dirige Giuseppe Vari. Qui Cipriani vanta reminiscenze pinkfloydiane. [FB]

 

di G. VARI, CON M. ZANCHI, L. GEMSER, G. TINTI, D. FUNARI, EROTICO, ITA, 1977, 92', 1.85:1