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KILLER JOE T R A I L E R |
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"tutti ci vengono a dire che J. J. Abrams è un genio..." |
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Durante la realizzazione di un horror amatoriale, un gruppo di amici è testimone di un evento imprevisto... Tutti ci vengono a dire che J. J. Abrams è un genio. Dunque, dovremmo crederci? A giudicare da "Super 8" direi proprio di no. L'autore del già bruttarello CLOVERFIELD (incensato in ogni dove come un qualcosa di rivoluzionario ma a conti fatti non più d'una americanata come tante) qui confeziona un film spielberghiano (alla produzione) cucito su misura in un vestito di quelli che si usavano portare a cavallo tra gli anni '70/80: pantalone a zampa di elefante (informale quanto l'impersonale "minaccia") e cuffiette del walkman alle orecchie ("My Sharona") per bambinetti dabbene naturalmente incompresi "dai grandi", calati in un'avventura che li farà crescere anzitempo. Già prima i marmocchi parevano più maturi degli adulti, superando rancori e ranghi, e tra loro si staccava comunque di una spanna quella Elle Fanning vista lo stesso anno dell'horrorucolo di Coppola. Come per l'altro lavoro del regista, dove il film funziona è nella parte in cui si stimola il bisogno d'ignoto da parte dello spettatore sognatore, ritardando il più possibile a rivelare cosa stia dietro all'incidente ferroviario e perché i cani abbiano abbandonato la città (sicuro un'efficace suggestione). Ma poi inizia a inciampare platealmente quando gioca a caste scoperte in un tripudio di botti che daranno sì soddisfazione ai possessori di impianti home theatre come Cristo comanda, ma che si risolveranno -ahimé- in sequenze dementi e totalmente inverosimili che vedranno i bambinetti sopravvivere senza un graffio nel bel mezzo di scoppi da mortaio, gragnuole di proiettili, lamiere contorte. Se i fricchettoni fumano l'erba tutti qui stanno a sottolineare quanto sia male, il finale tutto buoni sentimenti è quanto di più posticcio si possa immaginare proprio perché posto fuori dal contesto sociale a cui vorrebbe rifarsi. Aridatece E.T. [FB] |
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[ID] di J. J. ABRAMS, con E. FANNING, K. CHANDLER, A. MICHALKA, FANTASCIENZA, USA, 2011, 2.35:1 |