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● ½            LPSB

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LA MORTE HA SORRISO...
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LA GRANDE ABBUFFATA
LE DUE SORELLE
SERPICO
PAPILLON

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"in un'isola greca una coppia in crisi ritrova il 'gusto' dopo l'intevento di una disinibita svedesona"

 

 

Un intellettuale fallito in crisi con la compagna incappa in una ragazza straniera che dinamitarda la coppia... "Tecnica di un Amore" esordisce come si trattasse di un lavoro di Antonioni dell'era dell'Incomunicabilità. Ci sono marito e moglie che sembrano rompere la relazione con stoicità e rassegnazione, quando l'attenzione di lui è focalizzata da una sconoscuta che prende il sole nuda adagiata sulle rocce a ridosso del mare di un'isola nel Mar Egeo. Lui è Silvano Tranquilli, lei è quella Ema Schurer che in una scenata serale vilipende e maltratta come neanche Calimero, "...piccolo e nero". "Siamo la banca dei fallimenti, noi due!". Quand'è che questi incontra la donna dei suoi sogni, cui presta il volto e le grazie una giovane Janet Agren, la svedesona trapiantata in Italia a raccogliere l'eredità di Ewa Aulin, prossima al ritiro. Brunello Rondi non è Antonioni, e l'opacità dei dialoghi (che i Vianello avrebbero parodiato anni dopo nell'omonima "casa") non è supportata da un adeguata tecnica cinematografica. Quanto al contorno, ci sono gli hare krishna (una santona che sacrifica un caprone su un altare di pietra, estraendone e contemplandone le viscere!) riti più o meno scaramentici e iniziatici della statuaria svedesona, che si mostra in un tutta la sua nudità sconvolgendo il protagonista ("perché non ti copri?", "e perché, che c'è di male? non c'è niente di indecente in un corpo nudo, casomai i tuoi pensieri piuttosto sono indecenti, non il mio corpo!") e lo spettatore per via di un incomprensibile e vistoso segno del costume (!) La sera ritroverà così un po' di passione, complice anche il coinvolgimento dell'aitante indigeno introdotto nel "triangolo" dalla Agren. Tra didascalicismi (l'Inno alla Gioia e il montaggio alternato) e scambi di coppia, e tragiche derive (un finale alla Massaccesi) il mattone è servito. Le musiche sembrano un misto di Nicolai e di Cipriani, ma sono di tal Albert Verrecchia, comunque: di discreta fattura. [FB]

 

DI B. RONDI, CON S. TRANQUILLI, J. AGREN, E. SCHURER, DRAMMATICO/EROTICO, ITALIA, 1973, 80', 2.35:1