|
|
COMIC THRILLER DRAMA |
|||||||
Una raffica di gag e di invenzioni fulminanti che mettono alla berlina il frenetico vivere nei "tempi moderni"... Una fabbrica controllata dall'occhio vigile di un mega-direttore che impone il ritmo ad operai-pecore, accelerando al parossismo la catena di montaggio e facendo finire il Nostro in balia degli ingranaggi delle rotative, facendogli perdere momentaneamente la ragione e trasformandolo in una sorta di automa prima, poi di guastatore (che trova un epigono esilarante nella mini-parodia operata da Salce e Banfi nell'episodio della fabbrica all'avanguardia nello stracult "Vieni Avanti Cretino"). L'operaio che, umiliato oltre la soglia dell'umana sopportazione usato come cavia per testare la macchina propina-cibo (episodio in un certo modo germinale del "Fantozzi" ancora salciano) rivendica i suoi diritti in corteo e sconta ovviamente per tutti la presunzione di aver azzardato ad alzare la testa, in gattabuia. In una vita destinata ad un grigiore monotono, irrompe la ladruncola (una modernissima Paulette Goddard) scapestrata come lui, con la quale favoleggia una vita "normale", dapprima con l'immaginazione, poi nella realtà nel negozio di arredamento. Braccati dalla polizia, passeranno da un music-hall nuovamente alla strada. Innegabili i debiti ammessi dallo stesso Federico Fellini nei confronti dell'opera di Chaplin, in particolare per la funzione collante della musica sulle immagini (in questo caso ancor più determinanti trattandosi di un film non dialogato) grazie ad una partitura lussureggiante ad opera qui dello stesso cineasta, nella quale si evidenzia la celeberrima "Smile". Altrettanto famosa la scena del grammélot sulle note della "Titina" dove il protagonista inventa un numero di cabaret improvvisando le parole della canzone. Senza tralasciare quel magico finale, metaforico, dinanzi ad una lunga strada simboleggiante la vita ancora da percorrere e meritevole di essere comunque vissuta. [FB] |
|||||||||
[MODERN TIMES] DI E CON c. CHAPLIN, CON P. CODDARD, COMICO, USA, 1936, 89', 1.33:1, VOTO: 8 |