F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        2 0 0 0        2 0 0 1        2 0 0 2        2 0 0 3        2 0 0 4       2 0 0 5        2 0 0 6        2 0 0 7        2 0 0 8        2 0 0 9        >

 

●●● ½





L'UOMO CHE NON C'ERA
A.I.
LA PROMESSA

LA PIANISTA
ALì
IN THE BEDROOM

LA STANZA DEL FIGLIO
INVINCIBILE
BLACK HAWK DOWN
MOULIN ROUGE
-

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"il film di Cantet è ispirato alla stessa storia che vide Auteil interpretare Jean-Claude Romand"

 

 

Un uomo si è messo nelle condizioni di farsi licenziare. Invece di condividere la triste notizia con la moglie e il padre, oltre ai suoi tre pargoli, inizia a mentire, andando a prefigurare una sua assunzione all'ONU. Per mantenere in piedi la bugia, nata per non deludere i famigliari, s'inventa una truffa ai danni di sprovveduti... Il film di Laurent Cantet, quello di  LA CLASSE  e di altre opere che avevano sempre al centro tematiche sociali profonde, si ispira alla medesima storia vera (di Jean-Claude Romand) che aveva dato alle stampe un romanzo di Carrere e quel gran film con Daniel Auteil che era  L'AVVERSARIO  Se quest'ultimo seguiva fedelmente le vicissitudini del protagonista sino al tragicissimo e atroce epilogo, la pellicola in oggetto vi si ispira per l'assunto che vuole l'uomo mentire dopo aver perduto il lavoro, ma per seguire poi altre strade. La prova recitativa di Aurélien Recoing è profonda e accurata come per il film gemello, ed è bravissimo ad esprire tutto il travaglio interiore di un uomo che è in realtà un bambino cresciuto che si trova impreparato a prendersi (e gestire) le sue responsabilità. Ad un certo punto, sotto questo aspetto, ci parrà quasi di trovarsi dinanzi al William H. Macy di  FARGO  La tensione, pur non trattandosi di un thriller (come era invece per il film con Auteil) si assesta su posizioni sempre alte, e su tutte si posiziona, dominante, la situazione che vede l'obbligato confronto, che però ritarda, anzi resta proprio "congelato" sulle nevi del "rifugio" (nomen omen) montano dove è solito riparare chi fugge dalle proprie responsabilità. Bravi, e trattandosi di Cantet è praticamente una garanzia, tutti gli altri attori, anche quelli minori, e musiche sinfoniche con violoncello conduttore che, per tutta la visione, mi hanno ricordato il sinfonismo di quella Jocelyn Pook amata da Kubrick. Sui titoli di coda, chi ti vedo scorrere? Chiaramente il suo nome della Pook. [FB]

 

[L'EMPLOI DU TEMPS] di L. CANTET, CON A. RECOING, K. VIARD, DRAMMATICO, FRANCIA, 2001, 128', 1.85:1