F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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IL COMMISSARIO PEPE
PRENDI I SOLDI E SCAPPA
BUTCH CASSIDY
SATYRICON
DILLINGER è MORTO
TOPAZ

AL SERVIZIO DI SUA MAESTà
IL MUCCHIO SELVAGGIO
UN UOMO DA MARCIAPIEDE

QUEIMADA
LA CADUTA DEGLI DEI
EASY RIDER

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"c'è molto 'Psyco' in questo classico imprescindibile, con due interpreti straordinarie"

 

 

Una simpatica zietta ha il pollice verde, che mette a frutto non solo facendo crescere rigogliosi alti pini in quel di Tucson, Arizona, ma dimostra anche un'abilità non comune con il badile, e non solo per piantarli... C'è molto del Bloch di  PSYCO  in questo thriller-horror "La Terza Fossa", anche se forse c'è maggiormente l'aura dell'Aldrich al quale si deve l'invenzione di un sottogenere, ovvero il cossiddetto "horror geriatrico", o "horror della terza età", dove cioè gli assassini superano abbondantemente i settant'anni. Ci troviamo nel ruolo della protagonista assoluta la Geraldine Page che tutti ci ricordiamo nello splendido  LA NOTTE BRAVA DEL SOLDATO JONATHAN  dove soleva "prendersi cura" (in modo molto particolare) del nostro Clint Eastwood. Lei rappresenta il Male, nell'incarnazione di una vecchina rimasta vedova e senza soldi che inizia a darsi all'omicidio seriale dopo essersi fatta affidare i risparmi delle sue dipendenti, tutte assunte nella servitù. Troviamo poi la sempre in parte Ruth Gordon, reduce dall'Oscar con Polanski nella "infiltrata" che vuole scoprire che fine abbia fatto la sua amica, scomparsa nel nulla. Di contorno i classici personaggi che ricordano il capolavoro di Hitchcock, con una giovane vedova che con il figlioletto vanno ad abitare vicino all'omicida seriale, e un baldo giovane legato all'attuale domestica della protagonista. Oltre alla recitazione di un po' tutto il cast, la sceneggiatura risulta ben congegnata e i 97 minuti volano letteralmente. Sul piano degli effettacci, si rifuggono i cliché e si lascia pressoché fuori campo la violenza, senza minimamente intaccare la tensione, tenuta costantemente alta. Una citazione che arriva paro-paro dal pluri-citato film seminale del Maestro della suspense (l'auto che sprofonda, qui nel lago) e un finale che ci tiene incollati alla poltrona e lo spettacolo è servito. Un classico davvero imprescindibile! [FB]

 

[WHAT EVER HAPPENED TO AUNT ALICE] DI L. H. KATZIN, CON G. PAGE, R. GORDON, H, USA, 1969, 97', 1.85:1