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PRISONERS T R A I L E R |
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"Brad Anderson guarda a CSI" |
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Agente del 911 si ritrova per ben due volte a rispondere alle chiamate di ragazze rapite da un maniaco... Torna Brad Anderson: quel che ancora si può definire "un autore di genere" in ciò che resta del cinema fatto con due soldi e molte idee, eredita "The Call", thriller poliziesco vecchia maniera che avrebbe dovuto girare Joel Schumacher, e l'attrice scelta già dall'inizio come protagonista. Il "vecchio stampo" resta solo nella storia, visto il taglio delle inquadrature che richiama chiaramente lo stile di un CSI al quale il regista deve aver evidentemente guardato. Niente di straordinario, ma si tratta comunque di un lavoro ben ritmato e che, almeno nella prima parte, inchioda lo spettatore alla sedia con una sceneggiatura (almeno inizialmente) imprevedibile. Dove sbaglia, il regista di SESSION 9 è in un finale che, cercando a tutti costi l'originalità, lascia questa volta abbastanza interdetti, per quella decisione della pur motivata protagonista ("è un capricorno", come tiene a definirsi lei stessa: "una combattente") che, senza un'adeguata giustificazione (solo per averle fatto prendere l'esaurimento?) pare davvero buttata lì. Halle Berry è però brava e regge il film, risultando credibile come poliziotta-centralinista (un po' meno come action-woman). Si è detto (Nocturno) di un Anderson che deludeva le aspettative, ma -finale a parte- non ho trovato giustificate queste critiche. Vero che c'è poca credibilità per gli "errori" o meglio "leggerezze" commesse dal serial killer [EVIDENZIA LO SPOILER] che scalpa le vittime (tipo l'omologo omicida schizzato di Lustig) ma si tratta di questioni di lana capri(corni)na, dal momento che pare sciocco pensare a un pazzo come ad un "razionale". I debiti formativi come detto sono molteplici, e coprono la storia di un genere che va da Lustig sino a Jonathan Demme. Colonna sonora high-tech con il remix di "Puttin' on the Ritz" di Irving Berlin e "Karma Chameleon". [FB] |
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[ID] di B. ANDERSON, con H. BERRY, A. BRESLIN, THRILLER, USA, 2013, 90', 2.35:1 |